Gen 29 2013

giustizia di ferro – otto 29 01 2013

Published by at 8:51 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – OTTO
Non succede solo a Palazzo, a tutti noi, ragionare in un modo e subito dopo, Dio sa perché, in un altro. Certo che nella memoria conclusiva del Pubblico ministero, dove la Corte ha attinto a piene mani per infliggere l’ergastolo a Maurizio Iori, le dimostrazioni abbondano, altro che montagne russe!
Per dipingere meglio ciò che sostengo, ecco i due estremi, non solo dialettici, che spiegano alla perfezione la logica che ha portato Iori in gabbia.
Pagina 48: “lo Iori dovette prima stordire Claudia; plausibilmente, prima della cena vera e propria, aggiunse parte dello Xanax, aromatizzato, e/o anche il Valium, somministrandolo di nascosto nel bicchiere che Claudia stava adoperando…..somministrò alle vittime un quantitativo di Xanax idoneo e sufficiente a rendere plausibile l’ingestione delle 95 compresse mancanti dai blister”
Nelle venti udienze, mai! Accusa e Parte civile spiegarono come fosse possibile “somministrare” a un adulto, e già ch’era lì, anche a una bambina, una quantità “fisicamente” ingombrante come quella descritta, senza che se ne accorgessero, nonostante le continue domande della Difesa; né, fatto gravissimo, la Corte mostrò, mai! curiosità di saperlo!!
Ecco invece come “la mente a intermittenza” della Procura si mise sulla buona strada.
Pagina 2, titolo che spiega già tutto: Scena del crimine (!!)- Primi sospetti
“Nell’appartamento peraltro non veniva rinvenuta alcuna lettera di commiato (l’avrà rubata Iori, n.d.r.) da parte di Claudia Ornesi, da tutti (vox populi, n.d.r.) descritta come madre equilibrata, affezionatissima alla propria bambina, che mai e poi mai avrebbe potuto uccidere se stessa e la figlia. Inoltre l’appartamento si presentava pulito e ordinato, dettaglio infrequente nei casi di suicidio, nei quali l’aspirante suicida tende a considerare trascurabile la cura dell’ambiente. Inoltre, tutto in quella casa, parlava della cura e dell’amore che la madre riservava alla figlia, altra nota apparentemente stridente con l’ipotesi che la madre avesse soppresso la bambina. Di contro, nella stanza da letto, ciascuno dei cadaveri giaceva da solo nel proprio giaciglio ed agli inquirenti parve strano, a mente di plurimi casi di omicidio-suicidio, che una madre amorevole avesse trascurato di stringere a sé la figlia in quell’ultimo tragico momento. Altro elemento a destare i sospetti degli inquirenti fu la particolare posizione del cadavere dell’Ornesi, che sembrava sistemato a bella posta da una terza persona nel letto, proprio all’intersezione dei due materassi, invece che su di un lato, quello ove di solito ci si corica; anomala la posizione della capigliatura della morta. Alcune ulteriori stranezze, come il fatto che nella stanza da letto non vi fossero scarpe o ciabatte, che la donna avesse la faccia pulita pur apparendo probabile che avesse vomitato; che la corrente elettrica fosse stata staccata. Questi elementi apparivano intuitivamente molto strani se collocati nel quadro di un suicidio, non apparendo inserirsi armonicamente nel tipo di preoccupazioni che solitamente animano chi compie un simile gesto estremo (confortando tra l’altro l’ipotesi del difensore Gualazzini, che quello di Claudia non volesse essere un suicidio, ma una messinscena, n.d.r.).”
Lettore attento, ti ripeto ancora, se pensi abbia scritto delle balle e non ricopiato le parole dell’Accusa, va in Cancelleria e leggi la Memoria, poi però rispondi: chi saprebbe evitare un ergastolo, se la Corte trangugiasse il tutto sopra senza il minimo sospetto, lascia perdere gli Avvocati della Difesa, son sempre, per definizione, cialtroni pagati, senza avere il piccolo dubbio, ci sarà qualcosa da controllare?

Cremona 29 01 2013 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “giustizia di ferro – otto 29 01 2013”

  1. danielaon 29 Gen 2013 at 4:34 pm

    Da La Provincia, riguardo alla richiesta delle case popolari:
    1) “tempi di attesa azzerati per i romeni. E’ uno di quei casi nei quali l’ingresso nella Ue fa la differenza sul piano del welfare. Si parla di romeni perché sono pressoché gli unici stranieri comunitari a chiedere la casa popolare. Un romeno arrivato a Cremona venerdì scorso, già alla volta di oggi può chiedere un alloggio che potrebbe venirgli assegnato di qui a qualche settimana.
    2) agli stranieri 4 case su 10; entro pochi anni si potrebbe arrivare al 68%.
    3) un numero via via crescente di cittadini, molti dei quali stranieri, punta allo sfratto perché dà punti nelle graduatorie Aler.
    Poi uno si stupisce se aumenta il rifiuto e la diffidenza nei confronti di romeni ed extracomunitari…
    Riguardo ai tempi di attesa azzerati per i romeni (ma non per gli Italiani): si può cambiare qualcosa a livello locale, regionale e/o nazionale o, per non avere più una roba del genere, l’Italia deve uscire dall’unione, spedendo a casa loro o negli altri paesi della ue, i romeni e potendo così lasciare gli alloggi agli Italiani?
    Riguardo alle percentuali di case popolari date agli stranieri: il giornale scrive “se la rotta non cambia”…sì, ma come si fa a cambiare? Si potranno, d’ora in poi, respingere gli stranieri che arrivano a Cremona (e, più in generale, in Lombardia)? Per “respingere” intendo mettere gli Agenti come se fosse una frontiera vera e propria.
    Riguardo al cercare lo sfratto per avere più punti: si può cambiare una roba del genere? Basta volerlo, credo.
    Si può fare, d’ora in poi (dopo una legge fatta apposta…che solo un partito di vera destra può fare), che chi viene sfrattato non avrà diritto a più punti? Non è mica detto che se uno viene sfrattato è perché si tratta di uno che ha perso il lavoro o che fa fatica a campare…

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