Set 27 2012

dreyfus sallusti 27 09 2012

Published by at 8:43 am under cronaca nazionale,Giudici

DREYFUS SALLUSTI
Anche quando i fatti sono chiari, è nella natura di noi italiani, li maneggiamo in modo tale, allargando, dimenticando, interpretando eccetera, fossero pure sotto moviola continua, che ci permettano di usarli come armi per dimostrare che l’altro eccetera.
Non è barbara in generale la legge che preveda il carcere per la diffamazione, se ci si mette anche nei panni del diffamato, dato che ogni processo, per definizione, ha un minimo di due parti, cittadini o Stato che siano: se i panni sono quelli, ad esempio, di un povero cristo che si veda continuamente descritto come spacciatore di droga, sfruttatore eccetera……….
E’ ottusa la legge che preveda in ogni caso la colpa del direttore del giornale, come avesse la possibilità concreta di esaminare la veridicità di tutti i fatti di cui i suoi giornalisti scrivono. Prendiamone uno piccolo, di provincia, come il nostro. Evidente la responsabilità di Zanolli se pubblicasse la nota di Bazoli che Piva ha ucciso Maestroni; ma se Bazoli scrive che nel consiglio comunale di Cingia il consigliere ha detto eccetera, dimostri il solone che fa le leggi, tanto superiore a noi paesanotti, come Zanolli possa controllare…………..
Feroce oltre misura, oltre il sentire del popolo italiano cui ci si riferisce in ogni sentenza, la decisione del Giudice di dare 14 mesi senza condizionale a Sallusti perché, libero, sarebbe socialmente pericoloso; negligenti a dir poco i Giudici di ricorso, e non raccontino la storia che la Cassazione può solo rimediare agli errori formali eccetera, di sentenze inventive son pieni i suoi archivi, tipo quella che ingiunge al Giudice di merito di assolvere chi, incontrando Berlusconi in Tribunale, lo ingiuria a sangue, in nome, spiega la Corte, della difesa dei valori della democrazia……
Detto tutto ciò che si può dire a favore della posizione di Sallusti, sentiamo l’altra parte. Anzitutto non è vero, basta leggere l’articolo incriminato, che la condanna sia per un “delitto” d’opinione: il suo giornalista ha scritto che il Giudice ha imposto l’aborto a una ragazzina di tredici anni, che non ne voleva sapere, che a seguito di ciò è impazzita e, conclusione morale, in un ipotetico Stato in cui vigesse la pena di morte, il Giudice avrebbe dovuto subirla.
La ragazzina invece, d’accordo con la madre e contro il padre, voleva abortire e è tuttora sana di mente. Non so voi, cari lettori, io al posto di quel giudice sarei imbufalito: per giunta, da cinque anni, sta aspettando rettifica e scuse.
Non voglio convincere alcuno a farsi un’idea basandosi su ciò che ho scritto: per questo pezzo non ho fatto particolari ricerche, né l’uccellino mi ha sussurrato confidenzialmente all’orecchio. Ho scorso internet, come quasi tutti, mestatori dell’opinione degli altri in testa, possono fare.

Cremona 27 09 2012 www.flaminiocozzaglio.info

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