Set 21 2011

capire, non demonizzare 21 09 2011

Published by at 7:28 am under cronaca nazionale

CAPIRE, NON DEMONIZZARE

Riprendiamo il post di ieri, Punti di vista, dove Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, spiegava: occorre che l’Italia si discosti da politiche che sono principalmente mosse da motivi di sicurezza, piuttosto che da una visione di integrazione.
Noi facciamo fatica a capire certe lezioni, i tunisini no. Ecco la Stampa on line:
“il Centro di Lampedusa incendiato dai tunisini, no ai rimpatri. Esplode la protesta, fuggono in 800, 400 rintracciati. Il sindaco (che continua a non capire, n.d.r.): è guerra, i cittadini reagiranno.”
E insiste:
“Siamo stanchi di questi tunisini delinquenti, vanno subito trasferiti entro 48 ore. Il centro è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato. Adesso tocca al Governo, faccia venire subito le forze dell’ordine, porti qui le navi militari affinché sgombrino l’isola, perché questo è uno scenario di guerra. C’è una popolazione che non sopporta più, vuole scendere in piazza con i manganelli, perché vuole difendersi da sola, in quanto chi doveva tutelarla non l’ha fatto.”
Per colpa di sto sindaco ignorante a noi italiani per bene toccherà un’altra predica dell’Alto Commissario etc etc, quando sarebbe stato sufficiente spedirli a Cremona e affidarli alle cure di don Pezzetti e del Kavarna.

Cremona 21 09 2011 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “capire, non demonizzare 21 09 2011”

  1. danielaon 22 Set 2011 at 12:42 pm

    Infatti i cittadini esasperati hanno reagito, ma li posso capire.
    Però in una cosa il sindaco lampedusano per me sbaglia: lui parla di trasferirli e penso intenda in altri centri in Italia, ma per me questi devono essere non trasferiti in altri posti in Italia, ma rimpatriati nel loro paese d’origine. Ma cosa sta facendo il governo tunisino? Se ne sta sbattendo dell’accordo fatto con l’Italia di controllare chi parte da là?
    Poi il sindaco di Lampedusa lancia (tanto per cambiare) accuse al governo: “chi doveva tutelare la gente non l’ha fatto”: vorrei far notare al suddetto sindaco che il problema sicurezza anche per la presenza di immigrati non c’è solo a Lampedusa; il suddetto sindaco lo sa cos’è successo a Bari quest’estate? Degli immigrati che avevano fatto danni e aggredito anche dei passanti.
    Comunque sia, non è che ora si devono mandare Carabinieri, Polizia, ecc. tutti al sud per un problema di sicurezza, perché di sicurezza c’è bisogno anche al nord.
    Gli immigrati che hanno fatto danni a un paese che li ha ospitati si rendano conto che l’alternativa per loro poteva essere quella di essere lasciati in mezzo al mare e invece sono stati soccorsi ed è stato dato loro un tetto sopra la testa e un posto dove dormire…posto che ora non hanno più, ma solo per colpa loro dato che l’hanno incendiato; il cronista scrive “ora dormono all’aperto”…considerazione mia: cavoli loro! Un’altra volta imparano a comportarsi bene!
    A Cremona ce ne sono già abbastanza, non abbiamo certo bisogno di immigrati che vengano qui a fare danni: non vorrei mai sentire la notizia che degli immigrati hanno dato fuoco ai letti e ai locali della Casa dell’Accoglienza.
    E non è il caso di affidare gli immigrati in generale a quelli dei centri sociali: visto il modo di comportarsi e di esprimersi di questi ultimi, per forza poi anche a Cremona succederebbe qualcosa.
    Un’ottima risposta del Governo all’immigrazione incontrollata sono i rimpatri, ma in questi casi specifici di Bari e di Lampedusa, in cui gli immigrati hanno fatto danni qual’è stata la reazione dei sinistri e del clero?
    Mi risulta non abbiano detto niente, visto che sono stati gli immigrati a fare danni, non a subirli, nel paese che li ha accolti, ma temo che se fosse stato il contrario, cioè se qualche cittadino italiano esasperato avesse dato fuoco al luogo dove alloggiano gli immigrati o se avesse aggredito uno di loro, la reazione ci sarebbe stata e anche immediata e cioè “xenofobo razzista”.
    Per il loro modo di vedere, l’immigrato può fare danni a cose o a persone italiane, mentre l’Italiano non può reagire all’immigrato.
    E che messaggio passa, in questo modo, tra gli immigrati?

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