Set 18 2011

cabina di montaggio 18 09 2011

Published by at 7:28 am under barzellette,Berlusconi

CABINA DI MONTAGGIO

Se oggi a 75 anni, dopo una prostata, tra mille impegni pubblici, due famiglie, un nugolo di nipotini, il Milan, il naso in ogni faccenda che conti qualcosa, riesce a reclutare le ragazze, non troppo alte è l’ultima novità, sapendosi in registrazione continua ammette perfino d’essere un bassotto, non due o tre alla volta, una trentina, gonfiano a Bari, immaginate, lettori, che pandemonio doveva essere nell’età d’oro: nel suo studio a Mediaset non c’era la scrivania, un letto a sei piazze, immagino, dove si cominciava alle sei di mattino con le donne delle pulizie e per tutto il giorno quelle che non volevano cedere dovevano presentarsi travestite da maschietto con la barba posticcia, perché almeno questo, ad oggi, nessuna Procura gliel’ha ancora contestato, mentre dietro la porta, man mano che uscivano, disfatte e discinte, Fedele Confalonieri, nella parte di Leporello, intonava il “Madamina il catalogo è questo delle belle che amò il padron mio…..”
Barra a dritta 24 ore al giorno, considerando ch’è difficile essere sempre presenti, dio sa quanti figli sparsi deve aver lasciato per tutto il Paese, magari più che il principe Caracciolo, fondatore di Repubblica assieme all’amico Scalfari Eugenio. Marina e Piersilvio, più che litigare coi figli della Lario Veronica, dovrebbero pensare fin da oggi a respingere l’assalto, al momento dell’eredità , della più numerosa figliolanza naturale si sia mai vista !! Rinforzata dal tifo delle madri e delle nonne, abili a spingere nei letti di Arcore che neanche il più robusto giocatore di rugby !!
Almeno in politica, B non ha concorrenza. Per troia che sia, per abile manager abbia la madre, che ragazza si lascerebbe avvicinare da un Casini, con quella faccia da sagrestano mancato, voce tonante da primo della classe a spiegare i movimenti essenziali, o il professor D’Alema a impartire lezioni con spocchia sul come si tolgono le mutande, o Prodi che pensi d’aver conquistato e al momento decisivo ti lascia per un piatto di lasagne….
Nella Babele continua, noi italiani onesti godiamo di una grande fortuna: B non è ancora sceso a scopare dalle parti di Corleone o Palermo, per adesso s’è fermato a Bari. Ve l’immaginate, con le difficoltà ordinarie a combattere la mafia, da un momento all’altro archiviare fascicoli, deviare polizia e carabinieri e collaboratori esterni per controllare se B è ancora nel pieno delle sue attitudini, e forze, etc etc…
Ma lo scandalo deve cessare, scandalo, si intende, perché lui sì e io no: BISOGNA trovare il rimedio. Sprofondarlo direttamente tra le fiamme dell’Inferno, moderno Don Giovanni, impossibile, non ci crederebbe nessuno, e poi sa il diavolo cosa ti combinerebbe anche lì, vista la compagnia e l’ispirazione che verrebbe naturale. E’ indispensabile una punizione credibile, umana. Mi hanno appena confidato, tradisco il segreto ma perdonerete, è troppo ghiotta, l’idea di Bersani, uomo ordinato e serio, come tutti gli ex comunisti: primo passo, l’istituzione di una Procura nazionale antiscopata (degli altri), sul tipo dell’antimafia o antiterrorismo, con leggi ad personam, competenza su tutto il territorio nazionale e richiesta, eventualmente, all’Unione Europea. Appena gli si rigonfia (a B), quella parte dei calzoni sotto la cintura, la pena: esercitare il diritto dello jus primae noctis con la Bindi. Se recidivo, passare a Repubblica per l’idonea diffusione il filmato dell’opera. Vedrete che B calerà anche le arie.

Cremona 18 09 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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