Set 17 2011

genitori vecchi 17 09 2011

Published by at 5:31 am under cronaca nazionale

GENITORI VECCHI

Finalmente una notizia nuova di zecca: Cesare Rimini commenta sulla Stampa la decisione del Tribunale che, dopo approfondita istruttoria, ha stabilito che due anziani genitori (70 lui, 58 lei) non sono in grado di crescere la figlia (16 mesi). Che, nel suo interesse, è meglio sia data in adozione, con facoltà per i genitori naturali (fecondazione eterologa) di vederla ogni 15 giorni. Il professor Rimini mette le mani avanti: non abbiamo dunque elementi per dire che il convincimento del Tribunale non è fondato, la motivazione è ampia e certo non superficiale.
Tutti, ovviamente, siamo in grado di motivare a lungo e in profondità, e tanto basta a qualsiasi sentenza.
Ma siccome qui si discute non di un rigore o di un affitto, e anche il più insensibile di noi può immaginare il futuro della sfortunata bambina, anziché lasciare la decisione, ripeto, su una vita, non su un affitto, ai Tribunali, che oggi dicono sì e domani no, sempre con motivazioni lunghe e profonde, per quanto duro sia accettare un termine, c’è sempre chi ritarda di un minuto, su qualsiasi termine, non è più esatto, se non vogliamo osare “giusto”, che sia la Legge a stabilire a priori l’età massima per figliare?

Cremona 17 09 2011 www.flaminiocozzaglio.info

3 responses so far

3 Responses to “genitori vecchi 17 09 2011”

  1. danielaon 18 Set 2011 at 12:59 pm

    Ma solo perché sono diventati genitori in un’età in cui magari altri diventano nonni c’è bisogno di rovinare così la vita a delle persone? Ma i giudici del Tribunale che hanno deciso questo hanno provato a immaginare come si sentiranno questi genitori e come si sentirà la bambina, che non è nata da 1 giorno, ma da 16 mesi?
    “Nel suo interesse”…ma dove? Magari in 16 mesi l’hanno cresciuta con tutta la cura e l’amore possibili; inoltre non si rendono conto i “signori” giudici che una volta cresciuta e venuta a conoscenza della propria storia, la figlia potrebbe decidere di andarsene dalla casa dei genitori adottivi per tornare dai suoi veri genitori?
    La concessione di vederla ogni 15 giorni…come rigirare il coltello nella piaga: questa “concessione” farà sentire meglio i veri genitori?

  2. danielaon 29 Set 2011 at 1:30 pm

    Se un giorno quei genitori e quella bambina avranno bisogno di uno psicologo per quello che hanno passato, i soldi io li chiederei a quei “giudici” che hanno preso la decisione di separarli.
    Anche Gianna Nannini ha avuto un figlio di recente e non è che abbia 20 o 30 anni, ma ha solo qualche anno in meno di quei genitori, dato che ne ha 54.
    Che differenza c’è tra avere un figlio a 54 anni e averlo a 58?
    Inoltre la Nannini, a quanto sembra, cresce la figlia da sola, dato che non si sa bene chi sia il padre, mentre nel 1° caso ci sono 2 genitori che si occupano di lei: quei “giudici” non tengono conto di questo?
    Perché alla Nannini hanno concesso di tenere la figlia nonostante abbia 54 anni e a quei genitori la figlia è stata tolta, nonostante la madre abbia solo 4 anni in più rispetto alla cantante? Posso ipotizzare il “polverone”, anche mediatico (oltre che dei fan della cantante) che avrebbe potuto saltare fuori se si fossero comportati allo stesso modo nei confronti della Nannini, personaggio super-famoso e apprezzato; invece in questo caso niente: si tratta “solo” (termine volutamente ironico) di 2 comunissimi genitori che nessuno conosce.
    Per la serie: la legge è uguale per tutti…ma uguale per tutti una mazza! Non è vero niente, non è uguale per tutti: è uguale per tutti i comunissimi cittadini che nessuno conosce, ma per i personaggi famosi si vede che c’è una legge a parte.
    Faccio un altro esempio, anche se non c’entra con l’argomento “genitori vecchi”: la scelta dei nomi ai figli.
    Dare nomi troppo particolari ai figli non si può più, infatti qualche tempo fa 2 genitori che avevano chiamato il figlio “Venerdì” (come il personaggio di Robinson Crusoe) si sono visti respingere la scelta dalla corte di cassazione che hanno invocato un decreto del 2000 del Presidente della Repubblica che “vieta di mettere ai propri figli nomi ridicoli e vergognosi”.
    Al di là di ciò che uno può pensare di certi nomi, vorrei dire che quelli erano 2 comunissimi genitori non famosi e che quindi non potevano fare ciò che volevano…perché la corte di cassazione infatti non ha detto una parola sulla decisione di John Elkann e della moglie Lavinia Borromeo di chiamare il loro figlio Oceano; si vede che quei giudici della corte di cassazione ritenevano che “Oceano” non fosse un nome ridicolo (poi ci saprà dire il “pargolo” Elkann una volta che inizierà la scuola…); Francesco Totti e Ilary Blasi hanno chiamato la loro secondogenita Chanel, che casomai è un cognome (forse la Blasi pensava a Coco Chanel, stilista francese).
    Anche in questo caso, la scelta dei nomi ai figli, è evidente che la legge non è affatto uguale per tutti: a ‘sto punto, io a questo “aforisma” (che certi giudici dovrebbero leggere forse un po’ più spesso) presente in Tribunale aggiungerei anche un punto di domanda.
    Se mi verranno in mente altri esempi li scriverò.

  3. danielaon 02 Ott 2011 at 9:09 pm

    Ma pensassero, i giudici, a togliere la patria potestà a quegli zingari che mandano i loro figli a rubare e che fin troppo spesso li pestano se non portano a casa abbastanza, invece che a togliere la figlia di 16 mesi (che, vista l’età, ha già riconosciuto come suoi genitori la coppia di oltre 50 anni) ai suoi veri genitori, solo perché questi sono diventati genitori in tarda età!

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