Set 10 2011

boffare 10 09 2011

Published by at 7:39 am under Censura,costume

BOFFARE

Premessa l’ovvietà che qualsiasi forma di scandalismo è buona solo se rivolta contro B, mi incuriosiscono la nascita e l’uso continuo di un neologismo: il caso Boffo. Che consisterebbe (sempre a opera dei B e assimilabili) nell’inventare calunnie per togliere di mezzo una persona fastidiosa. Se così fosse, non lasciamo il merito a B: è una pratica vecchia quanto il mondo. Ma vediamo i fatti. Dino Boffo, direttore dell’Avvenire, il giornale dei vescovi, prende a criticare la vita privata di B, che, figuriamoci, pratica sesso a gogò, anche con ragazzine spinte nel suo letto da madri provette investitrici. Ricordiamoci sempre: le critiche, c’è chi può e chi non può. I vescovi possono, gli altri sono maldicenti.
Vittorio Feltri, direttore del Giornale, proprietà B, pubblica una specie di comparsa difensiva: Boffo è stato condannato per molestie telefoniche alla moglie di un ragazzo suo amico e, da un documento che risulta in seguito non originale, sconfessato, senza paternità, falso, come più aggrada, è un noto omosessuale. Non donnaiolo impenitente: omosessuale, cioè la “deviazione” che, quando scoperta, dagli altri, negli ambienti di chiesa, viene, come si può dire? “minimizzata” , anche nelle forme più subdole, del tipo, non lo sapevamo, ma adesso lo mettiamo in castigo etc etc ….
Da mettere in evidenza la classe di Boffo: per telefono lui non ha mai seccato nessuno, ha accettato la condanna per coprire il vero colpevole, nel frattempo morto, comportamento che in diritto penale si chiama autocalunnia, come se Previti tra cent’anni dicesse, ho accettato le condanne per coprire B.
Secondo tempo. Boffo presenta le dimissioni, l’Avvenire le rifiuta, lui le ripresenta, l’Avvenire le accetta, proprio come prevede il minuetto. Perché è stato diffamato dal giornale di B? Certo, se la tesi è presentata a un popolo di fessi creduloni.

Cremona 10 09 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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