CONSIDERAZIONI SPICCIOLE DI UN IMPOLITICO
Che non vuole fare politica, perché non ne capisce niente, non si sente adatto, ma per fortuna, essendo l’amministrazione del “condominio” indispensabile, ci sono altri che la fanno anche per lui.
Non capisco, rabbia contro i politici se le cose vanno male, se girano i soldi si pensa ad altro: invece del vino produciamo petrolio, i gestori ce lo dividano meglio degli arabi e tutti campiamo cent’anni, felici e contenti, fregandocene di democrazia o dittatura. Se, come oggi, le faccende vanno maluccio, dagli ai politici, che usano la cosa pubblica come noi l’auto: la strada e i parcheggi sono nostri, gli altri si spostino.
Ogni testa un programma, proprio come in Parlamento, dove però sono bravissimi, in una maniera o nell’altra, a tirarne fuori uno solo. Loro adatti a far politica, non io, buono solo a chiacchierare e scrivere. Col vizio tipico di tanti italiani, mia unica consolazione, va bene solo un programma, il mio.
Ma quando son stufo di raziocinare, e voglio far vedere quanto son bravo anche in politica, la faccenda è semplicissima. È un mondo che accetta tutti, senza chiedere titoli, benemerenze, trascorsi, impegni etc etc, basta prendere una tessera, a qualsiasi età, e non c’è partito, uno solo, che rifiuti un nuovo iscritto. E comunque lo si può fondare, a propria immagine e somiglianza. Fatto il primo passo, si vota il segretario di sezione, se non ci piace, lottiamo per il suo posto, basta prendere un voto più di lui.
Primo passo. Se raccogliamo ancora voti possiamo concorrere a posti di maggiore importanza, dopotutto era Napoleone a dire che ogni soldato aveva nello zaino il bastone di Maresciallo.
Nella fretta della conquista, occhio a non dimenticare una cosa importante. Se riusciamo a diventare ministri, i nostri ex amici di quattro chiacchiere al bar ci risputeranno addosso anche il nostro veleno…..
Cremona 30 09 2011 www.flaminiocozzaglio.info