Ago 19 2011
bollettino 19 08 2011
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RADIO LONDRA
Titolo della Stampa: esaltarono la rivolta sul web, quattro anni.
Spiegazione:
i Tribunali del Regno Unito si sono davvero tolti i guanti. Due ragazzi si sono beccati quattro anni di prigione per aver fomentato i tumulti su facebook. La sentenza è finita naturalmente sulla bocca di tutti. Il giudice che l’ha emessa si è augurato possa fungere da deterrente. David Cameron, il premier, era entusiasta: che le Corti abbiano deciso di lanciare un chiaro messaggio al Paese non può che essere una cosa positiva. I ragazzi in questione si definiscono sotto choc: ma come, l’Italia, patria del diritto, ha intitolato un’aula del Parlamento a Carlo Giuliani, che non s’era limitato a scrivere!
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LO SCUDO
Tra il putiferio di controproposte dei poveracci che guadagnano oltre 90 000 euro, la più ridicola, l’ho scritto subito, è stata quella di tassare un’altra volta i capitali rientrati in Italia nel 2009 a seguito di una legge, discutibile a piacere, ma pur sempre una legge. Per tanti motivi evidenti. Passata la prima emozione, in attesa di farsi illuminare da altre idee folgoranti, anche i sapientoni cominciano a recitare i primi pater ave gloria. Sentiamo un sommo sulla Stampa del 18:
“ci sono problemi tecnici nell’individuare i patrimoni e problemi giuridici nell’assicurare la liceità della forma di imposizione, anche sotto il profilo costituzionale. Inoltre, se l’idea che Tremonti sia stato troppo generoso con gli scudati è condivisibile, è evidente la paradossale slealtà di colpire coloro ai quali lo stesso ministro (non il ministro, la legge! n.d.r.) aveva promesso il segreto e un condono tombale. La credibilità internazionale dell’Italia potrebbe soffrirne anche presso gli stranieri.”
La scoperta!!! ci sarà un premio Nobel?
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MEGLIO DI SANT’ORO
Valerio Onida, Presidente emerito della Corte costituzionale, che vuol dire pensione d’oro, auto blu con autista etc etc fin che campa, proprio come prevede la Costituzione quando recita che tutti i cittadini sono eguali davanti alla Legge etc etc, non manda giù che Panebianco abbia scritto sul Corriere: l’unica ragione per cui la Francia ha fin qui mantenuto la tripla A , non è stata ancora declassata, è dovuta esclusivamente al suo particolare sistema costituzionale caratterizzato da un Presidente istituzionalmente fortissimo, un Parlamento debole, un numero assai ridotto di poteri di veto. Da noi invece un assetto istituzionale che garantisce la permanente debolezza dell’Esecutivo e la presenza di innumerevoli canali e poteri di veto.
Figuriamoci, sembra uno che abbia preso lezioni da Arcore.
E allora giù quintali di dimostrazioni, non da Arcore, ma da Annozero e Repubblica, siti ben più affidabili, la cui sintesi è: B guida una banda di gaglioffi, sta lì l’origine dei nostri guai.
Panebianco risponde da studioso, a mio parere con troppa generosità: si discute con chi accetta la stessa lingua, se si vuole arrivare a una conclusione. Non ha esito vantare le qualità della mela a chi ti risponde che il filetto è più gustoso.
Basterebbe ricordare, pochi giorni fa, la strenua difesa che Onida fece delle funzioni ineliminabili del sistema “Province”.
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GIOIELLI DI FAMIGLIA
La manovra deve esser ancora capita bene da chi l’ha scritta, figuriamoci dai commentatori preparati, figuratevi da me, che leggo solo i giornali.
Ma non riesco a trattenere il sorriso quando leggo: premiati i Comuni che venderanno i gioielli di famiglia.
I manovratori avranno pensato a fissare un prezzo minimo?
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PROCESSO CIVILE BREVE
Ripeto ogni volta che scrivo dei giudici: non ha senso definirli un cancro, proprio come non ha senso per qualsiasi altra categoria, anche la bistrattata dei politici.
Però nemmeno ha senso dichiararsi quasiperfetti, come fanno loro, specie quando salgono in cattedra nelle ricorrenze comandate.
Michele Vietti, il vice del CSM, spiega, se riusciamo a ridurre i tempi del processo civile, è come guadagnare un punto di Pil. E parlando al Corriere, il 18, gli scappa: si può ipotizzare una responsabilità disciplinare dei magistrati, che devono condurre in porto le cause (il giudicato) entro tre anni.
Speriamo che B capisca la lezione.
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LA VALLE DELL’EDEN
Quando critico certi giudici, che scrivendo per spiegare cosa fanno, dan l’impressione di non vedere uomini in carne e ossa da trent’anni, credetemi, non esagero.
Il solito arrogante in Suv, per giunta bevuto, fa trenta km contromano in autostrada e finisce per ammazzarne quattro in un colpo solo. Il Capo della Procura spiega perché la legge gli impedisce di ordinare l’arresto. Mezzo mondo protesta e dopo quattro giorni il Capo cambia parere. Pressioni? Avete voglia di scherzare, abbiamo scoperto nuove prove e quindi l’abbiamo arrestato. Ecco uno stralcio delle nuove prove: “ha certamente inciso sull’atteggiamento psicologico e sull’accettazione del rischio di incidente frontale la consapevolezza di condurre un’autovettura che, fra quelle in commercio, dava le più elevate garanzie di sicurezza in caso di incidente e assicurava quasi certamente che a soccombere sarebbero stati gli occupanti del veicolo antagonista….un rischio che in altre condizioni verosimilmente non avrebbe accettato.”
Si possono fare tante osservazioni su questo pezzo di bravura, la principale, ma se sbaglio ditelo, non mi offendo, che secondo il giudice l’arrogante in Suv ignorava la possibilità di incontrare un camion.
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CHE EVASORI
Uno degli sbagli di B, pessimo comunicatore, è aver puntato esclusivamente sulla massa, che fa numero, ma non si fa trascinare solo da lui.
Un esempio per essere chiaro: la Stampa ha un bravissimo direttore, Mario Calabresi, che è pure una penna d’oro, e un vice, Massimo Gramellini, tipico esemplare da plaza de toros. Entrambi hanno un blog coi lettori, a Calabresi rispondono in tre, a Gramellini in trenta.
In questi giorni Gramellini sprizza veleno da tutti i pori, a causa del contributo di solidarietà, e sembra stia per rivolgersi a San Gennaro per un miracolo decisivo contro l’orribile legge.
Nell’attesa, ecco la scoperta sulla sua rubrica “Buongiorno” del 18: lo Stato cinico e baro, e soprattutto incapace, impone a lui e colleghi, per tre anni, un orribile surplus di tasse pari a circa 3/4000 euro, solo perché ne dichiarano 150 000, ma ignora che quattro milioni e mezzo di ceffi, sotto forma di società di capitali, di persone, liberi professionisti e titolari di imprese individuali, han tanto di quel reddito nascosto da sfoggiarlo in yacht e fuoriserie. Quattro milioni e mezzo: da intasare mare e strade.
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4 Responses to “bollettino 19 08 2011”
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Come già scritto, non bastavano più gli automobilisti che drogati o ubriachi ammazzano altre persone (i responsabili rimangono quasi sempre illesi), ora ci si mettono pure quelli che guidano le barche, i drogati che guidano i pullman li abbiamo già avuti; manca solo che guidino ubriachi o drogati quelli che guidano i treni, gli autobus, le navi grosse e gli aerei che poi avremo raggiunto il menefreghismo totale.
Comunque sono d’accordo con la proposta di legge di Maroni per l’introduzione del reato di omicidio stradale.
Ieri sera in una notizia del tg si è parlato del valore in denaro che potrebbero avere certi gioielli Italiani, tipo Valle del Chianti, Costiera Amalfitana, Riviera Romagnola e Conero, Dolomiti, ecc.; sarà stata una notizia “innocua”, ma io comincio a preoccuparmi: la Grecia per il suo debito ha venduto delle sue isole…non è che in Italia si sta pensando di vendere i suddetti gioielli? Mi scoccerebbe un bel po’.
Per me anche tutta la Regione Marche dovrebbe essere considerata patrimonio dell’umanità; non sono marchigiana, in questa stupenda Regione e più precisamente a Senigallia, la bellissima spiaggia di velluto, ci vado solo in vacanza da 30 anni (sempre nello stesso albergo, l’Hotel Giulietta, che ormai considero come una 2° casa).
Riguardo a Londra: 4 anni di carcere per aver esaltato la rivolta, quando in Italia gli autonomi che nello scorso dicembre avevano fatto danni erano stati scarcerati perché secondo un giudice non c’erano i motivi per la detenzione in carcere, quando in Italia un autonomo che aggredisce una coppia di venditori ambulanti, perché vendono qualcosa che a lui non piace, deve pagare solo una multa, quando in Italia un ultras che pesta a sangue un uomo solo perché indossa la sciarpa della squadra avversaria ha le attenuanti; come forse si è intuito sono d’accordo con la linea “tolleranza zero” con chi si comporta come i teppisti di Londra (in pratica come gli autonomi dei centri sociali).
A proposito di far pagare chi non vuole.
Penso alle quote latte: perché non costringere (con metodi vari) gli “splafonatori” a pagare ciò che devono e chissenefrega se la Lega non è d’accordo?
Vista la situazione, perché i leghisti non si mettono la mano sul cuore e cercano di convincere i loro “protetti” a pagare ‘ste “caspita” (per non usare un altro termine meno “forbito”) di quote?
In realtà mi sono venute in mente le quote latte per un articolo che ho letto su La Provincia: uno del Pdl che chiede a Bossi di ripensarci, che le multe vanno pagate.
Riguardo alla manovra con cui si tolgono a Equitalia le competenze per riscuotere, dice il pidiellino “questa norma ha di fatto legato le mani allo Stato esattore e, ancora peggio, ha dato un segnale inaccettabile: che gli onesti restano gabbati e chi non rispetta le regole la fa franca. Un effetto che la tradizionale sensibilità del Pdl alle regole non può accettare”.
Belle parole, ma sentirle da uno che ha come Capo uno che si fa le leggi ad personam, che ha voluto il condono fiscale e quello edilizio, suona un po’ strano.
Inoltre quest’uomo “sensibile alle regole” è di un partito nel quale sono confluiti politici che avevano votato l’indulto: se lui, così “sensibile”, riesce a starci…
Come patrimonio dell’umanità aggiungerei anche il Torrazzo e il Duomo di Cremona.
Il sondaggio proposto da La Provincia sul reato di omicidio stradale ha dato il seguente esito: circa 95 persone su 100 sono d’accordo con l’idea del Ministro Maroni di istituire questo reato.