Lug 20 2011

gioco d’azzardo 21 07 2011

Published by at 11:15 pm under costume

GIOCO D’AZZARDO

Riflessione di bel merito sociale di Cronaca: dilaga il gioco d’azzardo, raddoppiano i malati al Sert.
L’articolo descrive il fenomeno più visibile, i giocatori senza distinzione di specie che si attaccano alle slot e ai gratta che ormai dilagano nella maggior parte dei locali, abbagliati dallo stesso principio del superenalotto: non vinceranno mai, lo sanno, ma capitasse, una barca di soldi.
Il principio: le macchinette ridanno un 70% del giocato, è certo, e se fosse solo così, nessuno giocherebbe. Ma non è così, il 70 viene restituito diviso in due parti, una, di pochi spiccioli, frequente, l’altra, anche 5 milioni come è successo giorni fa’, ogni morte di papa. Il giocatore debole, cioè la maggioranza, spera sempre nella morte del papa e intanto si rovina .
Lo Stato organizzatore si trova a dover attuare due idee contrastanti: la libertà e la tutela del cittadino, e certamente non lo aiutano i media che mandano alle stelle la notizia della grossa vincita, media che più in piccolo e con posizione diversa hanno da risolvere lo stesso dilemma dello Stato.
Che fare, tra rispetto della libertà e cura/prevenzione della malattia?

Cremona 21 07 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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One Response to “gioco d’azzardo 21 07 2011”

  1. danielaon 21 Lug 2011 at 1:35 pm

    Premetto che io non gioco con le macchinette mangiasoldi e robe simili.
    A giocare alle macchinette non sono ragazzini delle scuole medie (almeno, lo spero), ma adulti: dovrebbero sapere quello che fanno e anche se a questi piace molto giocare, dovrebbero rendersi conto quando è ora di smettere.
    Lo Stato non dirà mai basta al gioco d’azzardo, se da questo può trarre qualche guadagno: è notizia recente che lo Stato permetterà di giocare d’azzardo in rete con soldi veri: se questa è cura/prevenzione della malattia…
    Se lo Stato permette questo, le amministrazioni locali non potranno farci niente: se anche chiudono i locali con le macchinette, gli “appassionati” potranno sempre giocare tramite computer…questo perché penso che la Caterina Ruggeri potrebbe presentare un’altra interrogazione a proposito del dilagare dei locali in cui si può giocare d’azzardo, chiedendo cosa intende fare il Comune in proposito; la mia risposta: nulla!
    E mi scoccerebbe il fatto che potrebbero mettere a disposizione assistenti sociali per aiutare questi giocatori incalliti, quando magari ci sono altre persone che hanno bisogno di aiuto per cause che, magari, non dipendono dalla loro volontà (ma non so quante siano le assistenti sociali del Comune, se siano abbastanza o no per le richieste di assistenza che ricevono).
    Non so se nelle sale per il gioco d’azzardo possono accedere anche i minorenni, ma in rete temo che sarà più difficile controllare l’età di chi gioca.
    Il discorso vale anche per le sigarette: lo Stato fa stampare sui pacchetti frasi come “il fumo nuoce alla salute”. ecc., ma chi è che dovrebbe impedire i distributori automatici ai quali, essendo in strada, possono accedere anche i ragazzini?
    Ora “vanno di moda” i distributori automatici di bevande (credo vengano chiamati “free shop”, ma io mi rifiuto di utilizzare termini inglesi quando posso usare quelli italiani): spero che in questi distributori non ci sia la possibilità di comprare bevande alcoliche, in caso contrario io darei un taglio a queste liberalizzazioni: almeno nei bar i baristi si possono rifiutare di servire alcolici a chi è già visibilmente brillo, ma in questi distributori chi è che controlla se a comprare alcolici sono persone già brille o magari anche ragazzini?

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