Lug 16 2011

desdemona e pizzetti 17 07 2011

Published by at 11:44 pm under Politica cremonese

DESDEMONA E PIZZETTI

Se Shakespeare si fosse limitato a un “Iago vuole scopare Desdemona”, la cosa sarebbe finita in mezza pagina e persa nel dimenticatoio. Ma così non fu e Otello, il moro di Venezia, è giunto fino a noi, non in una noterella di scarsa importanza, ma in un grandioso affresco. Le complicazioni e i chiaroscuri ci distinguono dalle bestie e , anche se da soli non bastano, sono indispensabili per l’opera d’arte.
Pizzetti non può dire che vuole Albertoni in Aem per restare a galla nella lotta col partito che lo vuole emarginare – inizia l’opera d’arte, la direzione ha capito che combina troppi casini, ma non si sente di farlo dimettere dal Parlamento per dargli la presidenza di una cooperativa – né gli ex An che lo sostengono perché faccia da tutor al loro Pasquali, di cui evidentemente non si fidano. Ed ecco nascere l’opera d’arte, che ha padri e madri anche in politica, come di nuovo dimostra Shakespeare nel Giulio Cesare. Non ci sono due persone e due interessi, ma un quadro con tantissime caselle, società, equilibri, bracci di ferro, suggeritori, terze e quarte linee, la trama si complica e si oscura e cresce l’opera a Palazzo, dal vivo.
La parte di Otello? ma che domande, se conoscete il testo è il primattore che crede di decidere, ed è una parte del vero, la spada ce l’ha in mano lui, ma la infila , di nuovo in maniera non esplicita, obbligo d’arte, dove lo suggeriscono gli altri.

Cremona 17 07 2011 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.