LA POLITICA SPORCA
Mettendo in bocca a Perri : “rivendico autonomia, la politica stia al suo posto”, www.cremonaoggi.it riassume bene la commedia che si gioca a Palazzo, molto meno Zanolli: “Perri, come Gulliver, appare sempre più circondato da lillipuziani”, anche perché suscita il pensiero immediato: parla il gigante del giornalismo! quello del pesce vivo servito in tavola a temperatura ambiente!!
Ma non lamentiamoci, a Cremona la politica funziona benissimo, fossimo libici, i padri nobili del mondo ci armerebbero, gratis, per scannarci tra noi in modo da decidere loro la distribuzione del petrolio, non Berlusconi; fossimo siriani ci lascerebbero ammazzare e basta, per niente.
Qui da noi l’arma, per fortuna, come si usa nei paesi civili, è solo il vocabolario, più difficile da usare ma non così letale. Politica di questi tempi è all’incirca una bomba sporca, va attribuita solo agli altri, come i consiglieri di Forza Italia che lamentano l’attribuzione delle cariche; loro, si battono solo per le poltrone. Perri e Alleanza Nazionale non si inzaccherano con la politica: cercano di governare bene, per il nostro interesse. Ed è per questo, da amici, non da politici, che i rapporti li stringono con tutti, Albertoni, Pizzetti, Piva, Pasquali etc etc. Pronti a minacciare un ribaltone, non politico, si badi, curativo, “per coagulare tutte le forze politiche disposte a collaborare a un progetto di sviluppo della città.”
Finalmente!
“Un progetto -continua il gigante del giornalismo- visto con malcelato interesse dal dominus del centrosinistra, Luciano Pizzetti, che l’ex campione di canoa considera l’unico politico di razza presente in provincia.”
Non vorrei crear traumi al gigante e all’ex campione ma, tra quelli che dichiarano di pensare, al bene comune, s’intende, sono gli unici a non vedere una verità elementare: il politico di razza dal 2009, cioè da quando su incarico della Direzione regionale è tornato in città Magnoli col compito di sistemare i guai che aveva combinato nel 2008/9, deve solo lottare per la sua sopravvivenza, altro che dirigere, tolti, naturalmente, i nati per farsi dirigere da chiunque dia ordini. Ha contro la direzione, la segreteria, i militanti, esclusi Mauro Funerale Fanti e Soregaroli, fosse un semplice spaccia volantini sarebbe già sulla strada, averlo messo in Parlamento complica le cose, ma, al primo voto utile, se gli va bene, va a fare il presidente di una cooperativa. Di conseguenza immaginate, cari lettori, cosa gli fanno i suoi capi, non dico a coinvolgere il partito, che tra l’altro a Cremona è diretto da Magnoli, ma solo spingesse qualche consigliere a fare un listone/ribaldone con Perri! Lo cacciano immediatamente a pedate nel culo.
Ma tornando all’ultima cagata di Perri, la conferma di Albertoni, di buono ha solo che peggio non può fare, si ha di nuovo conferma che le armi, per fortuna, sono le parole, e usate bene nel ruolo di armi perché non vien data una definizione precisa, così da essere polivalenti: Albertoni va confermato perché bravo manager.
Bene, cerchiamo di dare un significato univoco al “bravo manager”, non il solito “è così perché lo dicon tutti”, perché in pubblico fino ad oggi ha solo proposto un Massarotti che, fino a prova contraria è un investimento, poi si vedrà se buono o no: non un servizio, che è il compito vero di un’azienda pubblica.
Tra i sodali di An ci sono due avvocati, invece di ripetere Zanolli e Perri, ci diano una convincente dimostrazione, come fossero in Tribunale, della bravura del loro protetto, già funzionario di partito, presidente di Cerealcoop, di San Zeno, nonché sindaco di Motta Baluffi.
E la smettano, mi rivolgo al coro degli antipolitici, di lamentarsi che i politici fanno casino per le poltrone: si tratta solo di sederi, loro ci vogliono appoggiare quello di Albertoni, noi non indichiamo favoriti, ci basta siano di destra.
Perché, di nuovo torno all’esame delle parole, se non è possibile ricontare a ogni decisione il voto dei cittadini, di certo quello striminzito poco più del 51% che ha fornito la poltrona al sedere di Oreste non intendeva che lui poi ci mettesse il sedere degli sconfitti.
Capisco, l’ex campione è convinto, in pieno stile democratico, di rispondere solo alla gente, non al Consiglio, perché ogni giorno quando esce per il caffè stringe dieci mani, che contando i 365 giorni farebbe, secondo lui, 3650 elettori: pochi, di fronte ai 50 000 che votano.
Capisco, gli An non si incontrano a decidere con Forza Italia, per non ratificare decisioni già prese, spiegano. Quando si contesta la correttezza degli altri sarebbe più carino ammettere: non ci va che decidiate voi solo per aver preso più voti dai cittadini.
Infine, credetemi colleghi di An, senza la pretesa di convincervi, ma non pensate mai che razza di uomo sostenete? col casino che ha provocato qualsiasi altra persona avrebbe tolto il disturbo, senza farselo chiedere, neanche dall’ipotetico uomo della strada.
Bravo com’è, con tante persone che lo stimano, non fatica a trovare un posto adatto alle sue capacità.
Cremona 01 08 2011 www.flaminiocozzaglio.info