Apr 18 2011

equivoci 19 04 2011

Published by at 10:49 pm under Berlusconi

EQUIVOCI

Vince all’esordio , nel 1994 : non fa in tempo a sedersi che la Lega lo ribalta . I politologi , più numerosi e saccenti del milione di allenatori della nazionale , lo danno finito prima di cominciare : Forza Italia va bene per il comando , all’opposizione si sfascia . Infatti . Ma , considerato ciò che succede appena vince , 2001 le due torri , 2008 la crisi internazionale , è sfortunato perché gli (meglio : ci) vengono addosso , o è lui , nella sua smania di protagonismo , il creatore degli eventi ?
Per non saper né leggere né scrivere , i compagni della Cgil proclamano lo sciopero politico per il sei maggio : trentaquattro mesi di governo Berlusconi hanno impoverito il Paese , depresso l’economia , aumentato le disoccupazione e la pressione fiscale e e e e e umiliato il lavoro e la dignità delle donne : questo poi no , a certe condizioni il lavoro glielo ha dato eccome !

Cremona 19 04 2011 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “equivoci 19 04 2011”

  1. danielaon 19 Apr 2011 at 1:47 am

    Lo sciopero politico? Cosa sarebbe?
    Ma poi chissà perché quando c’è da fare qualche sciopero, parlo di quelli “soliti”, la Cgil c’è sempre dentro…a volte, se lo sciopero è generale, ci sono anche gli altri Sindacati e allora sto ad ascoltare (dai Sindacalisti che non sono della Cgil) le ragioni dello stesso, che io sia d’accordo o meno, ma non so per quante volte è solo la Cgil a proclamare gli scioperi e ad andare in corteo, esponendo le ragioni (…le loro), ma in questo caso non ascolto neanche tanto; ascolto Bonanni, Angeletti e gli altri, perché, per come la vedo io, parlano in modo sensato, ma non la Cgil…questi ultimi pensano forse che un lavoratore abbia solo diritti (mentre invece ha anche dei doveri, ndr)?
    La Fiom magari non sarà tutta la Cgil, ma qualche mese fa questi erano disposti a rischiare di rovinare la vita di un bel po’ di dipendenti, dicendo (…o imponendo? ndr) loro di votare “no”, per seguire la loro ideologia, con il rischio che l’azienda andasse a produrre (e fornire posti di lavoro) all’estero.

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