Apr 03 2011

contraddizioni 04 04 2011

Published by at 11:02 pm under Politica cremonese

CONTRADDIZIONI

Titta Magnoli , per sua sfortuna segretario cremonese dei neodemocratici , è ai blocchi di partenza per la nuova campagna progettata dal Comitato Centrale : evidenziare sul territorio le contraddizioni tra le parole e i fatti . Ciascuna provincia deve sviluppare un proprio tema , Cremona ha scelto .
Grande strepito per la chiusura del Tognazzi , un po’ meno (coda di pagliona ?) sui silenzi 2001/2009 che hanno portato alla chiusura di Tamoil .

Cremona 04 04 2011 www.flaminiocozzaglio.info

2 responses so far

2 Responses to “contraddizioni 04 04 2011”

  1. danielaon 04 Apr 2011 at 9:49 pm

    Mi pare di aver capito che il Tognazzi fosse proprietà di un privato…quindi cosa caspita poteva fare il Comune?
    Non mi pareva davvero il caso di manifestare fuori dal cinema: non conosco i risultati definitivi del sondaggio de La Provincia, quindi non so se per i cremonesi la chiusura è dovuta di più alla multisala (io avevo scelto questa opzione), alla mancanza di parcheggi o alla z.t.l. anche di sera; comunque sia la mancanza di parcheggi (e la chiusura di negozi del centro) c’era anche quando Cremona era “governata” (si fa per dire) dai sinistri, l’apertura dell’ipercoop con annessa multisala l’hanno concessa i sinistri…
    Ma se sono i cittadini che, per motivi diversi da quelli elencati nel sondaggio, decidono di andare nella multisala…cosa ci possono fare il privato e il Comune? Cosa si fa, si chiude la multisala (io non sarei del tutto contraria, almeno il Filo può continuare tranquillamente)? Se il cinema dell’ipercoop rimane aperto, spero che il cinema Filo riesca a proseguire.
    Io non faccio testo, visto che non vado al cinema, ma se questi sono in centro, si possono raggiungere o a piedi o, soprattutto in estate o nelle mezze stagioni, in bici, ma se si trova all’ipercoop o posti simili, credo che venga più spontaneo prendere su la macchina, questo per la propria sicurezza (intesa come sicurezza stradale), non ricordo se per raggiungere l’ipercoop c’è un passaggio pedonale o per le bici, è qualche anno che non vado.
    Anche prima, comunque, ci andavo poco, più che altro per mangiare al ristorante “Old Wild West” o da Mc Donald, in centro posti come questi non ci sono, mi pare (ma Mc Donald, anni fa era sotto la galleria XXV aprile, centralissimo e molto comodo da raggiungere: ora è solo all’ipercoop o a S. Felice). Ho smesso di andarci, anche se un po’ mi dispiace, per cercare di essere coerente con le mie idee (“sparo” contro i centri commerciali, che fanno morire il centro: non era coerente che poi ci andassi a mangiare).
    Nel rileggere quanto scritto mi rendo conto che non mi limito più solo a commentare il messaggio e a “sfogarmi” sull’argomento…sto cominciando a raccontare la mia vita, del tipo se vado o meno al cinema, dove vado a mangiare, ecc., anche se nessuno me l’ha chiesto; ogni tanto lo faccio: lascio messaggi su questo sito riguardo a un argomento, poi mano a mano che scrivo mi vengono in mente altre cose, poi “allargo” il discorso.
    Giusto per rientrare in argomento: il proprietario del cinema sta pensando di fare altre sale in altri punti della città, se non ho capito male; se il cinema lo chiamerà ancora Tognazzi mi sta più che bene (così il Tognazzi non viene perso, ma cambia solo posto), ma era preferibile che restasse lì dov’era (ma se stare lì costava troppo, non mi impiccio più di tanto: i soldi sono i suoi; è solo che mi dispiace abbia chiuso il cinema dedicato proprio al nostro attore).
    Se non ricordo male ai commercianti del centro (o ai loro rappresentanti) non sta bene se al posto del cinema vengono fatti dei garage…dovrebbe andare loro bene, così i residenti, parcheggiando l’auto in quei garage invece che in strada, lascerebbero il posto auto ad altri cremonesi che altrimenti non saprebbero dove parcheggiare.
    Magari preferivano il cinema, d’accordo, anch’io, ma visto che ormai questo è chiuso (a meno che il proprietario cambi idea e lo riapra)…
    Per concludere.
    Poco strepito da parte dei sinistri riguardo ai silenzi su Tamoil, ma aggiungo: poco strepito anche per quanto riguarda i finanziamenti al sito sinistro welfare cremona e quanto si fa pagare d’affitto agli autonomi del centro sociale Dordoni (questo è proprietà del Comune, gli altri non saprei)…quando c’erano i sinistri credo che l’affitto fatto pagare agli autonomi fosse solo “simbolico” (comunque molto basso).

  2. danielaon 05 Apr 2011 at 12:19 am

    Tanto per cambiare, mi sono dimenticata di aggiungere una cosa: a proposito di contraddizioni, tra le lettere de La Provincia di oggi c’è n’è una della Abbate a proposito dell’emergenza immigrazione; non la riporto per intero, ma solo alcuni passaggi:
    1) “durante l’emergenza del Kosovo si registrarono circa 50mila arrivi, eppure il nostro Paese seppe farvi fronte senza allarme sociale”…ma la Abbate cosa intende per allarme sociale? Io faccio un po’ fatica a dare una definizione precisa, forse la consigliera sinistra saprebbe farlo (considerazione ironica mia: ovvio che saprebbe farlo…è colta: è di sinistra); la Abbate in un passaggio della lettera, più avanti, scrive “organizzare le operazioni di rimpatrio evitando problemi rilevanti di allarme sociale”; qualcosa non mi quadra: quando c’erano gli sbarchi dei kosovari c’era la sinistra e allora il problema è stato gestito bene e ora che sbarcano gli africani e c’è la destra no?
    A parte che non sbarcavano solo kosovari, ma anche altri albanesi, slavi, ecc., ma poi chi dice all’Abbate che non c’era allarme sociale anche allora? Mi pare che la diffidenza verso il popolo balcanico ci fosse anche allora, soprattutto come conseguenza del modo di comportarsi di alcuni di loro, in pratica come oggi…forse con la differenza che allora non c’era, che io sappia, la minaccia del terrorismo di Al Qaeda;
    2) “il partito democratico ha presentato soluzioni concrete che è bene che i cittadini conoscano” (considerazione mia: le soluzioni concrete da suggerire al Governo? Ai sinistri cremonesi non basta più tentare di prendersi meriti per fatti “locali”? Vogliono fare passare per meriti loro anche quello che di buono riesce a fare questo Governo? ): e qui inizia la prima delle 4 richieste scrivendo “il Governo si impegni ad ottenere un accordo con la Tunisia” (considerazione mia: è quello che Maroni sta già tentando di fare, non c’era bisogno che arrivasse lei a dirlo)…vorrei sapere perché gli accordi con Gheddafi non andavano bene e quelli con l’attuale capo tunisino sì; in questo caso per me non conta molto il fatto che Gheddafi fosse un dittatore (anche se è ancora vivo ne parlo al passato, dato che gli accordi con lui non ci sono più), visto che come obiettivo c’era il controllo sulle coste africane per non far partire gli immigrati …certo, io rifiuterei gli accordi se l’interlocutore fosse Bin Laden o un altro terrorista islamico (ma anche non islamico: con i terroristi non si dovrebbe trattare mai);
    3) sempre nella prima richiesta la Abbate scrive “stop agli arrivi, oltreché una gestione programmata dei rientri” e più avanti, al punto 3 scrive ” il Governo abbandoni la strategia delle tendopoli che stanno già creando tensioni ingestibili. In accordo con le Regioni, gli Enti locali e in collaborazione con le associazioni di volontariato e la Protezione Civile si organizzi l’accoglienza in modo diffuso sul territorio”…non mi è tanto chiaro: prima dice “stop agli arrivi” (una di sinistra!!! Capace di fare l’indignata se invece sono i leghisti a dire “basta” agli immigrati!), poi ” si organizzi l’accoglienza”…si decida.
    Per proseguire: se le tendopoli stanno creando tensioni, non vedo cosa può fare il Governo (in attesa che il capo tunisino decida se rispettare gli accordi o meno), l’alternativa sarebbe quella di lasciarli in mezzo al mare e mettere il filo spinato lungo le coste come fa la Spagna. E’ questo che vuole l’Abbate? Perché, se invece, non si mettono nelle tendopoli, dove penserebbe di metterli, la consigliera sinistra? Li vuole ospitare in casa sua? Se le tensioni sono dovute all’esasperazione dei residenti, questi ultimi si possono anche capire; se sono dovute alle proteste varie degli immigrati, le capisco molto meno: si rendono conto, gli immigrati, che per loro l’alternativa all’essere sbarcati qui, poteva essere quella di rimanere in mare perché magari venivano bloccati al largo delle coste italiane? Stare nelle tende non sarà come vivere in una casa, ma hanno comunque un riparo, se lo mettano in testa! O preferiscono vivere fuori dalle tende, così, se piove, si bagnano pure? Ma tanta manna che gli hanno concesso di sbarcare qui, stiano buoni!
    Dà parecchio fastidio vedere che, nonostante il tentativo di Maroni di gestire la cosa nel migliore dei modi (l’accogliere i clandestini e tentare di dare loro comunque un riparo, ma lasciarli nei centri di identificazione per poi rimpatriarli, mostrando così di preoccuparsi anche per la Patria), ci siano dei clandestini che oltrepassano la recinzione e scappano (ma cosa pensano? che qui in Italia subirebbero torture?) o minori che, ospitati per carità cristiana presso una Parrocchia, la danneggiano…ma come si permettono??? Ora chi li paga i danni? Io li costringerei a lavorare per far saltare fuori i soldi (che si suppone ora non abbiano) per risarcire i danni; ma cosa caspita avevano in testa? Hanno voluto lasciare subito un “ricordo” della loro permanenza in quel luogo?
    Questo nell’indifferenza generale dell’unione europea: perché non bastano i soldi, per me sarebbe più utile se gli altri paesi europei decidessero anche di prendersi qualche clandestino: la minaccia del terrorismo riguarda anche l’Italia, non solo gli altri paesi “amici”, ma ribadisco: non voglio sbolognare degli eventuali terroristi agli altri paesi, se anche i clandestini fossero tutti innocui l’Italia non può tenerseli tutti, nemmeno se riesce a rimpatriarne qualcuno.
    Se un domani la situazione in Libia dovesse tornare normale (o il più normale possibile) l’Italia potrebbe, eventualmente (unione europea “super rompi… ” permettendo), rimpatriare gli immigrati libici ma, anche a conoscerli tutti i loro nomi e cognomi, non credo che questi si faranno mai trovare se sanno che verrebbero rimpatriati nel loro Paese d’origine e non sono sicura che il motivo possa essere (solo) l’affetto per l’Italia e per gli Italiani…
    Tornando all’Abbate: le faccio notare che ci sono Regioni di sinistra (“rosse”, tipo la Toscana) che i clandestini non li vogliono…vuole provare a convincerli lei?
    Se le Regioni di sinistra che non vogliono gli immigrati lo fanno perché sinceramente preoccupati per la sicurezza (di Italiani e immigrati onesti che vivono in quella Regione), mi sta anche bene, se dicono di no solo perché è il Governo di destra (anzi, è un Ministro leghista) che lo chiede…mi sta meno bene.
    Come già scritto, nessuno vorrebbe gli immigrati (profughi o clandestini che siano: non è detto che, visto che sono profughi automaticamente siano anche innocui), ovviamente sarebbe più giusto dividere gli stessi fra i paesi dell’unione europea (ma perché non anche gli altri? L’america, per esempio. O la Russia. O la Cina. Perché solo l’Europa?); in attesa che gli altri capi di governo europeo “amici” si sveglino fuori, temo che ogni Regione dovrà accoglierne un po’, ma tutte però (escluso l’Abruzzo, per il terremoto di 2 anni fa, mi pare) anche le più piccole (Umbria, Basilicata, ecc.).
    Fino a pochi giorni fa (ma forse avevo capito male io) sembrava che anche la Puglia fosse “esonerata” dall’accogliere i clandestini…ma non capisco il perché.
    Certo, mi dispiace per le località più turistiche (riviere di solito affollate, luoghi di montagna, ecc.), rischiano di perdere un po’ di turisti, ma se si fa questo ragionamento, non vorrei che a “pagare” fossero solo alcune Regioni, solo perché hanno meno luoghi turistici.

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