Mar 26 2011

caira e torchio 26 03 2011

Published by at 12:33 am under Politica cremonese

CAIRA E TORCHIO

L’amico Silver Caira , attento difensore dei diritti dei cittadini di Motta Baluffi , si mette contro l’onorevole Giuseppe Torchio , già Presidente della Provincia di Cremona prima d’essere spazzato dallo tsunami Salini . Questa volta Silver ha fatto male i suoi calcoli : Torchio non è un qualunque catto di paese , è uno che prima d’essere trombato da Salini lavorava 18 ore al giorno , festivi compresi , e nel tempo libero pregava per le anime di Marcora e La Pira . E’ difficile fargliela , da vero uomo di chiesa ne sa tre o quattro più del diavolo .
In termini giuridici , qual è la materia del contendere ? con Torchio tutto è possibile , oggi è l’invito ad accogliere i nordafricani .
Braveheart Silver , già scottato dalla moschea regalata a Motta dal cattocompagno Vacchelli Giovanni , catto per gli amici etc etc , risponde : benissimo , però dai l’esempio , portane un cioppettino nella tua Spineda , per raccogliere il plauso dei tuoi concittadini .
Silver , lasciatelo dire da un amico , gli immigrati , specie se mussulmani , vanno accolti , ma non a Spineda : non è il posto adatto .
Studia gli interventi pubblici dell’onorevole Torchio , detto rosario in tasca , sulle cave e discariche in provincia di Cremona : non sono un male in sé , anzi , ma è la provincia di Cremona a non avere le caratteristiche ottimali per sì nobile compito sociale . Gli elettori potrebbero ricordarsene a suon di schede .

Cremona 26 03 2011 www.flaminiocozzaglio.info

2 responses so far

2 Responses to “caira e torchio 26 03 2011”

  1. adminon 26 Mar 2011 at 8:23 am

    ricevo da Silver Caira :

    La questione è semplice e senza pretese: tutti si sono dimostrati molto propensi a insediare a Motta un centro raccolta profughi, cioè a casa degli altri, ma saranno altrettanto
    propensi a farlo sotto casa loro ?. “”
    ciao.

  2. danielaon 27 Mar 2011 at 7:12 pm

    Io credo di no (tipo per discariche e nucleare: vanno fatti, ma a casa degli altri).
    Non conosco i criteri per cui un posto venga adatto ad ospitare un centro raccolta per gli immigrati e un altro no.
    Quanto a me, l’ho già scritto altre volte: l’Italia ancora una volta è lasciata sola dall’unione europea; ovvio che nemmeno francesi, inglesi, spagnoli, ecc. vorrebbero avere i clandestini (che non si sa se sono innocui o meno: anche gli altri paesi sono a rischio attentati terroristici), non che non li capisca, ma l’Italia non può farcela da sola e anche se i clandestini vengono suddivisi per regione in base alla grandezza di questa (anche se Zaia e Cota, ma li capisco, hanno messo dei paletti), il numero degli immigrati rimane comunque enorme.
    Pare che qualcuno potrà essere rimpatriato…almeno questo!
    Non ho tanto capito l’aiuto economico per quelli che tornano nel loro paese: va bene che può essere un incentivo per farli tornare alla loro Patria, ma allora vuol dire che i soldi ci sono!
    In teoria io sarei d’accordo con l’aiutare gli immigrati a casa loro, ma più che altro quando non c’era la crisi, adesso si dovrebbe pensare di più agli Italiani (tra di loro non ci sono solo quelli che vogliono vivere al di sopra delle loro possibilità, ci potrebbero essere anche quelli che magari fanno fatica davvero).
    Visto il numero di immigrati da far tornare indietro…a quante persone si darebbe l’incentivo in denaro? Rimpatriarli senza incentivo, no?
    Devo dire che piuttosto di niente, è meglio il piuttosto: piuttosto della situazione attuale è meglio rimpatriarne qualcuno dietro “incentivo”…l’importante è che tra loro non si diffonda la voce che l’Italia dà un contributo agli immigrati per farli ritornare al loro paese: non mi sembrerebbe proprio un modo per frenare gli sbarchi. Quanti africani dovremmo “incentivare”?
    Non abbiamo già pagato abbastanza Gheddafi?
    L’aiuto economico dall’unione europea non dovrebbe servire a “incentivare” gli immigrati a tornare al loro paese, per me dovrebbe servire ad aiutarci a gestire la marea di clandestini arrivati qui (con tende, ecc.).

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