Mar 22 2011

il crocifisso non è innocuo 22 03 2011

Published by at 12:01 am under Censura,costume

IL CROCIFISSO NON E’ INNOCUO

Non ho l’abilità di Gian Enrico Rusconi , fondista principe della Stampa , sono un uomo semplice e rozzo , che ha letto in vita sua cento libri , compresi quelli di scuola , per cui non riuscirei a scrivere un lungo articolo che termina così : l’esito finale della lunga appassionata controversia sul crocifisso in aula è stato il più impegnativo che si potesse immaginare , nessuna imposizione di legge , ma ragionevole intesa tra tutti gli interessati , in nome dell’universalismo e del rispetto reciproco .
Se ho capito bene , in mancanza di ragionevole intesa , via da tutti gli uffici pubblici le rituali foto del Presidente della Repubblica in carica , potrebbero offendere la sensibilità di chi non lo voleva .

Cremona 22 03 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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3 Responses to “il crocifisso non è innocuo 22 03 2011”

  1. danielaon 22 Mar 2011 at 12:35 am

    E’ incredibile che si sia arrivati a tutto questo perché 1 (una!) donna svedese ha incominciato tempo fa a schiamazzare perché c’era il crocifisso in aula nelle scuole frequentate dai figli (…come c’è in tutte le scuole d’Italia)…la presenza del crocifisso (nelle aule scolastiche, di Tribunale, ecc.) non obbliga nessuno a convertirsi alla religione Cristiana!
    La “signora” svedese si rende conto che se invece che in Italia, avesse abitato (magari dopo aver sposato un musulmano, ma comunque in ogni caso) in un paese islamico, sarebbe stata costretta ad indossare come minimo il velo, se non il niqab o il burqa e questo anche se lei non era d’accordo? Si rende conto che se avesse protestato in quel paese, non si sa se l’avrebbero lasciata vivere? O si è comportata così perché sapeva di poterlo fare senza correre pericoli?
    Un po’ come gli omosessuali che fanno i loro cortei protestando, soprattutto contro il clero, per i diritti dei gay e contro l’omofobia (secondo me molto presunta: non vedo motivi per allarmarsi): queste persone si rendono conto che nei paesi islamici un omosessuale rischia la condanna a morte solo in quanto tale? I gay hanno sbagliato destinatario della protesta…perché non vanno in questi paesi a protestare (il clero, pur con le sue idee sui gay, li lascia vivere)? O forse non vanno perché sanno che fine farebbero? Comodo, così!
    Un po’ come Luxuria e un altro omosessuale che anni fa erano andati in Russia a manifestare per il Gay Pride: sono stati menati o credo caricati dalla Polizia per ordine del Governo (…di Putin, se non ricordo male)…pensavano forse che la libertà di manifestare sempre e comunque contro chiunque che c’è in Italia, ci fosse anche negli altri Paesi? Luxuria, comunista, si aspettava che nella “sua” Russia i gay o le le loro manifestazioni venissero accettate senza conseguenze?
    Non è che i cittadini occidentali danno troppo per scontata la libertà di parola e la libertà di manifestare?

  2. danielaon 14 Ago 2011 at 1:03 pm

    Notizia abbastanza recente di un paese della provincia: alcuni “educatori” del Grest non hanno voluto far vedere il film su Fatima per non turbare dei bambini musulmani anch’essi presenti al Grest…mi autocensuro a fatica, faccio solo alcune considerazioni:
    1) se il film su Fatima è quello che ogni tanto danno in tv, ce l’ho ben presente (l’ho visto almeno un paio di volte) e non vedo come possa turbare i musulmani;
    2) non ho mai frequentato il Grest, quindi non so come sia organizzato, ma non pensavo che degli educatori potessero decidere per conto loro sulle cose da fare o meno senza concordare il tutto con il Don di quella parrocchia;
    3) pensavo che gli educatori del Grest fossero ragazzi che frequentano la parrocchia, quindi credenti cattolici: in questo caso com’è saltata fuori questa loro idea di non far vedere un film sull’apparizione a Fatima, diventata meta di pellegrinaggi cristiani, solo per non “turbare” i musulmani?
    4) la decisione l’hanno presa loro in autonomia? Magari ai musulmani non sarebbe nemmeno venuto in mente di chiedere una cosa del genere (un po’ come le maestre che, per la presenza di alunni immigrati in classe, insegnano ai bambini le canzoni di Natale con le parole sbagliate).
    5) se viene concesso anche a dei musulmani di frequentare il Grest, non è che si possono cambiare i programmi per la presenza di questi: chissà se il contrario potrebbe mai avvenire, cioè dei musulmani che per rispetto a fedeli di religioni diverse, non fanno vedere film per loro musulmani significativi;
    6) spero che questi “educatori” (ma se non sono della parrocchia, chi li ha mandati?) l’anno prossimo non vengano più richiamati per seguire chi frequenta il Grest.
    E’ proprio questo per me l’atteggiamento che porta a un’eventuale xenofobia e alla chiusura totale verso i musulmani (alla fine c’entrano sempre loro: questi accorgimenti buonisti non vengono mai presi se si tratta di ebrei, indiani, buddisti, atei, ecc.): la decisione da parte di individui italiani che per un presunto rispetto verso fedeli islamici, se ne sbattono del rispetto nei confronti dei credenti “locali”.
    Questi “educatori” si rendono conto che per “rispettare” i musulmani, non hanno rispettato i credenti cristiani, negando di far vedere appunto un film su un fatto importante per i cristiani?
    Il cronista aveva parlato di decisione “politicamente corretta”: ma io direi che è proprio il contrario, per me è scorretta; non è che si debba considerare “politicamente corretto” piegarsi a chi è di religione diversa, non considerando le nostre usanze (vale per i film, le canzoni di Natale, i biglietti natalizi, il crocifisso, ecc.).
    Cosa potrebbero pensare gli stranieri? Che gli Italiani non ci tengono affatto alla loro religione, alle loro tradizioni e come potrebbero rispettare persone del genere, che si annullano solo per essere “politicamente corretti”? Potrebbero pensare che non c’è bisogno di colonizzarci facendo attentati, è sufficiente chiedere le cose e basta, anzi, a volte non devono nemmeno chiedere perché ci pensa qualche buonista “locale” ad annullare le usanze del posto per la presenza di loro stranieri (ripeto, musulmani: gli indiani se ne stanno buoni e tranquilli e non pretendono mai niente, non aggrediscono per strada i cristiani copti, non minacciano i loro connazionali se questi si vogliono integrare, ecc.).
    Gli Indiani hanno avuto il loro tempio dopo un pezzo che aspettavano; i musulmani non devono mai aspettare a lungo: quando non hanno più potuto andare in via Massarotti, non avevano dovuto aspettare molto per avere un altro posto dove pregare (si spera facciano solo quello, ndr).

  3. danielaon 11 Nov 2011 at 11:44 pm

    I romeni ortodossi stanno ancora aspettando il permesso di costruire una loro chiesa: se non è una cosa fattibile, però, gli amministratori lo dicano chiaramente, almeno i romeni ortodossi non si illuderanno più.
    Per quanto riguarda i musulmani: anni fa (mi pare nel 2003…quando, tra l’altro, già si sapeva cosa facevano i musulmani nella moschea di via Massarotti…e spero NON anche in quella attuale) un sacerdote cattolico, don Irvano Maglia (non lo stesso che li ha difesi in Tribunale, un altro!), verso la fine del ramadan degli islamici, aveva proposto ai cittadini “locali”, cioè i fedeli cremonesi, di digiunare insieme ai musulmani in segno di rispetto per la loro religione…
    Alcune mie considerazioni:
    1) ma i fedeli cristiani non ce l’hanno già il loro periodo di digiuno e penitenza (la Quaresima)?
    2) perché non l’ha chiesto anche durante i periodi particolari dei fedeli di altre religioni?
    3) Se si tratta di “rispettare una religione altrui” com’è che non l’ha chiesto anche anche ai non fedeli (gli atei)?
    4) aveva chiesto anche ai musulmani, per “rispetto di una religione altrui” di digiunare insieme ai fedeli cristiani durante la nostra Quaresima? A me non sarebbe mai venuto in mente di chiedere, a nessun fedele di altra religione, nemmeno se li ospitiamo nel nostro Paese, di pregare insieme ai fedeli cristiani durante la nostra Quaresima; ma comunque non mi pare proprio che una cosa del genere (digiunare insieme ai fedeli cristiani per la nostra Quaresima) don Maglia l’abbia mai chiesta agli islamici…
    5) se anche i sacerdoti cattolici “perdono colpi” così, comportandosi in questo modo “politicamente corretto” verso i fedeli di altre religioni (guarda caso, i musulmani…), mi viene un commento amaro e ironico: siamo proprio a posto!
    Ma non è sufficiente rispettarsi a vicenda, senza tentare di ammazzare cristiani, ebrei, cristiani copti, ecc., senza per questo voler fare a tutti i costi i “politicamente corretti”?

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