Gen 20 2011

purtroppo a destra ci sono anche questi 20 01 2011

Published by at 12:08 am under Politica nazionale

PURTROPPO A DESTRA CI SONO ANCHE QUESTI

Il mese scorso avevo scritto la nota sotto , che ancora oggi , rileggendo , sono convinto non abbia bisogno di spiegazioni : è chiara , poi uno sceglie ciò che preferisce . Certo , se per “uno” intendiamo uno di noi , dica quel che vuole , se invece ha degli incarichi pubblici abbia la capacità e l’onestà di mirare agli interessi e ai diritti di tutti e del Paese .

INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA

E’ la IGT , uno dei tanti sistemi di riconoscimento con cui si vuole difendere la tipicità di prodotti agricoli legati a una zona . C’è anche la DOP , nei vini la più prestigiosa la DOCG . Come noi abbiamo cercato di difendere il salame cremonese , il torrone etc , così altre città .
“Cremona ha una consolidata tradizione produttiva di qualità dei vini a marchio IGT Emilia che Regione Lombardia ha il dovere di difendere e riaffermare con forza .” Commenta così Giulio De Capitani , assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia , la proposta di modifica del disciplinare di produzione dell’IGT Emilia , che esclude la provincia di Cremona dalla zona di elaborazione dei vini frizzanti .
“Ho già scritto al mio collega Rabboni , assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna , chiedendogli di riconsiderare la proposta di modifica del disciplinare , consentendo la possibilità di effettuare l’elaborazione e la presa di spuma dei vini IGT Emilia , tipologia frizzante , anche negli stabilimenti della provincia di Cremona .”
De Capitani , purtroppo , è dei nostri e , parola “stabilimenti” a parte riferita alle cantine , che lo farebbe diventare lo zimbello di qualsiasi ambiente di agricoltura colta , ma forse è astemio , dice una robaccia spaventosa , che adesso traduco per chi non fosse esperto . Gli emiliani non sostengono : i cremonesi non devono comprare il nostro vino , lavorarlo e venderlo . Lo facciano pure , ma col nome Cremona , non Emilia . Se è buono , va pure col nome di battesimo .
Ma una soluzione , politica , c’è : i cremonesi concedano agli emiliani di poter battezzare il loro salame e torrone con la Igp Cremona . E via di questo passo , dopo aver cominciato negli anni sessanta a difendere l’agricoltura di qualità con le denominazioni d’origine , negli anni duemila facciamo il cammino inverso .

Cremona 05 12 2010 www.flaminiocozzaglio.info

Pensavo che il leghista De Capitani se ne fosse sbattuto , invece no , ecco la sua risposta , giunta ieri :

Egregio Signor Cozzaglio,
rispondo volentieri, seppur con un po’ di ritardo, alla Sua mail del 5 dicembre.
Lungi da me utilizzare i toni – incomprensibilmente – polemici della Sua comunicazione ritengo, comunque, doveroso fare alcune puntualizzazioni.
Intanto il termine stabilimento è utilizzato più volte nel Disciplinare dell’IGT Emilia e mi è parso utile richiamarlo nel mio comunicato; mi rincresce se usandolo ho in qualche modo turbato il Suo sensibile animo rurale.  
Non capisco, francamente, tanta acrimonia nei confronti dei contenuti che ho voluto esprimere, credo doverosamente, da Assessore regionale lombardo; del resto non stiamo parlando della richiesta di inserimento di nuove previsioni all’interno del Disciplinare, ma di mantenere le condizioni in essere. Per quale motivo avrei dovuto esimermi dalla difesa di una consolidata tradizione che ha visto storicamente le aziende dei territori della provincia di Cremona dedicarsi all’elaborazione dei vini IGT Emilia? Risulta chiaro a chiunque, anche ai meno esperti, cui Lei si rivolge in un impeto di filantropica ansia didattica, quanto le modifiche proposte al Disciplinare possano essere penalizzanti per le aziende che operano in quella zona geografica.
Da ultimo mi permetta di sottolineare che quanto previsto dal Disciplinare dell’IGT Emilia è assolutamente speculare ai contenuti di quello per la produzione dei vini di Indicazione Geografica Tipica Provincia di Pavia. Infatti, cita testualmente questo secondo  documento: “ le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nella zona di produzione delimitata dall’art. 3 (l’art. 3 elenca i comuni della provincia di Pavia, ndr). Tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione é consentito che tali operazioni siano effettuate nell’intero territorio della provincia di Pavia, nonché nelle frazioni di Vicobarone e Casa Bella nel comune di Ziano Piacentino in provincia di Piacenza. Sono altresì consentite le operazioni atte all’elaborazione dei vini frizzanti nell’intero territorio delle Regioni Lombardia e confinanti, quali: Piemonte, Emilia, Veneto e Trentino Alto Adige.”
Cordiali saluti.
Giulio De Capitani

De Capitani , leghista , sarebbe un architetto , per cui gli si può perdonare la mano infelice nella scrittura , specie quando premette di non volere essere incomprensibilmente polemico come sono stato io . Ha invece il solito grosso torto dei potenti , credere che gli altri siano stupidi . Sono certo che un lettore attento , anche se non pratico della materia , capisca l’importanza dell’indicazione geografica protetta . Faccio ancora un esempio : tra le riparazioni di guerra la Francia vietò all’Italia di usare i nomi champagne e cognac per i propri prodotti , per motivi che anche un De Capitani deve capire . Se non ce la fa , se li faccia spiegare . Se non li capisce neanche dopo la spiegazione vuol dire che anche lui ce l’ha sempre duro , il comprendonio , intendo .
Quello che non dichiara ma è evidentissimo a chiunque è il motivo della sua manovra : del danno agli emiliani , anche se è poi un danno all’idea di qualità della produzione agricola dell’intera Italia , se ne frega perché non sono suoi elettori . Invece concedendo ciò che non spetta ai suoi spera di aumentare i voti .
Tanto per chiudere con un esempio pratico , chiedete ai produttori di Barolo di concedere il loro nome a chi imbottiglia a Piacenza . Poi scappate in fretta .

Cremona 20 01 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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