Gen 14 2011

fiat tamoil 15 01 2011

Published by at 11:09 pm under sindacato

FIAT TAMOIL

Grande e triste manifestazione dei dipendenti Tamoil : inutile e tardi dare responsabilità , tra breve l’azienda chiude .
Avvistati nel gruppo diversi attivisti Fiom Cgil , tornati giusto in tempo dalla Fiat per incoraggiare i colleghi : beati voi che non dovete subire il contratto che a noi ha imposto Marchionne .

Cremona 15 01 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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One Response to “fiat tamoil 15 01 2011”

  1. danielaon 15 Gen 2011 at 2:36 pm

    Adesso che scrivo si sa già l’esito del referendum: ha vinto il buon senso!
    Certo che i dipendenti Tamoil se lo sognano una situazione così, d’altra parte il loro datore di lavoro non è Marchionne, ma una persona molto meno a posto.
    La cosa incredibile, stando alla notizia del tg di oggi, è vedere che sono contenti del risultato anche quelli che avevano votato no…
    Ho letto le condizioni del contratto Fiat di Mirafiori e onestamente non mi sembrano richieste impossibili, certo i dipendenti dovranno rendersi disponibili a lavorare parecchio, ma gli eventuali straordinari che faranno porteranno benefici in busta paga.
    Anche sui controlli sui periodi di malattia nei giorni attaccati alle festività sono molto d’accordo.
    Visti i tempi, è più sensato raggiungere il compromesso con il datore di lavoro, anche se la parola “compromesso” non rientra, suppongo, nel vocabolario dei comunisti.
    I rossi, per le loro ideologie, avrebbero rovinato tutto…peccato che l’ideologia non aiuta a campare; non si può mantenere la famiglia con l’ideologia, così come, con la stessa, non si possono pagare le spese per la casa, ecc.
    Fa sorridere vedere certi politici che, pur contenti, dichiarano “adesso Marchionne deve rispettare l’accordo”…mi sembra persino ovvio, se non avesse voluto farlo perché avrebbe messo in atto tutto questo, compreso il referendum?
    Se non avesse voluto farlo avrebbe chiuso gli stabilimenti già da un po’ (comunque, per me, se vuole investire anche all’estero, ha tutto il diritto di farlo, l’importante è che investa anche in Italia).
    Io, a differenza di quello che hanno fatto i politici, aggiungerei una cosa: anche i dipendenti che avevano votato “no” devono rispettare gli accordi…che a nessuno venga in mente di comportarsi come quei 3 dipendenti che l’estate scorsa, avevano voluto bloccare la produzione (forse era durante uno sciopero, ma non cambia nulla: se volevano fare sciopero comunque avrebbero dovuto rispettare gli altri, chi lo sciopero non aveva voluto farlo, ma soprattutto rispettare il datore di lavoro…se erano al lavoro e non a casa totalmente disoccupati, lo dovevano a quest’ultimo).
    Il brutto è che quei 3 dipendenti, che la ditta voleva giustamente piantare a casa, sono stati reintegrati dal giudice…ovviamente il discorso vale anche, anzi soprattutto, per loro: vedano di rispettare gli accordi.

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