Gen 03 2011

La Crepa 04 01 2011

Published by at 11:27 pm under cronaca cremonese,golosità

LA CREPA

Non c’è bisogno che arrivino clienti famosi per accorgersi che La Crepa di Isola Dovarese è uno splendido ristorante : gli abbagliati dalle Veroniche di turno se ne ricordino quando scrivono a vanvera di eccellenze cremonesi che esistono solo nella loro fantasia , e dimenticano quelle vere . Non è La Crepa nobilitata dalle visite dei potenti . Sono i potenti a pranzare a una tavola fuori dell’ordinario senza avere l’obbligo delle mossette di rito nei ristoranti michelinati . E se fosse praticabile l’assaggio alla cieca , come si usa nei vini , vorrei proprio vedere quanti sé dicenti gastronomi sarebbero in grado di riconoscere il cuoco . Certo , se per mettere sul trono un ristorante bisogna che le ricette abbiano almeno quindici ingredienti , Ferran Adrià mise in un piatto di carne le fisherman’s tritate , cucine come la nostra finiranno sempre in fondo alla graduatoria .
Cominciamo dalla piazza in cui si apre La Crepa . Senz’altro non l’hanno costruita i fratelli Malinverno , se la son trovata , ed è bellissima . Merito esclusivamente loro è invece la cura per sistemare le sale del ristorante . Sono partiti molti anni fa con una modesta enoteca di paese che pian piano ho visto crescere fino a diventare più che uno smercio di vini , un centro di ricerca . Se siete pratici , leggendo la carta , vi rendete conto del rispetto che hanno del cliente . Potrebbero vendere solo bottiglie note e costose , da centinaia di euro , invece al loro fianco servono bottiglie altrettanto ottime che costano poco . Mi spiego . Un Barolo può essere venduto dal produttore da venti euro in su , fino a due o trecento . I Malinverno oltre ai Gaja e ai Monfortino presentano Barolo di pari valore che costano un quinto .
I piatti non sono semplici esposizioni di materia prima eccellente , ma nemmeno , come scrivevo sopra , caricature dai mille ingredienti , tipo coda di lucertola raccolta in autunno .
E se ricevere il cliente è una professione , senza eccessi vi fanno capire che quando voi siete contenti loro lo sono altrettanto , per spirito di ospitalità .
E infine provate a lasciare qualche euro di mancia : dopo un attimo di sincero stupore , minimo vi regalano un pacchetto degli splendidi isolini , i biscotti dei fratelli Castellucchio .
Cari dirigenti dell’Ascom , i Malinverno sono dei fuoriclasse e non è possibile pretendere , per definizione , che tanti riescano come loro . Che almeno li studino e cerchino di imitarli , questo sì .

Cremona 04 01 2011 www.flaminiocozzaglio.info

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