Flaminio Cozzaglio

UOMINI E CANI

Dopo la vittoria di Berlusconi in Parlamento la plebaglia rossa fa sentire la voce della piazza a Roma . Dalla Stampa del 15 : sessanta agenti feriti , otto auto bruciate , semafori spaccati , cassonetti incendiati , cento linee di tram e bus deviate e cinquemila corse perse , traffico impazzito , un totale di almeno 840 000 euro di danni . E , aggiungo io , migliaia di poveri cristi chiusi in casa per la paura , vetrine fracassate e muri da ridipingere . Il giorno dopo il giudice libera i fermati dalla polizia . Ecco quanto dichiara , sempre alla Stampa il 18 , un alto magistrato che preferisce l’anonimo : i 23 erano tutti studenti e incensurati . Appena maggiorenni o giù di lì . Nessun precedente , nemmeno per violenze allo stadio . Le imputazioni , poi , di resistenza a pubblico ufficiale , e in qualche caso di danneggiamenti , erano leggere perché questo dicevano le relazioni della polizia . In quasi tutti i casi , poi , era prevedibile che per essi sarebbe scattata la condizionale , vista l’età e l’assenza di precedenti , e la legge dice che , in questa situazione , il magistrato non chiede misure cautelari .
Io sono un difensore dell’autonomia completa della magistratura , ma è agghiacciante che il nostro destino possa dipendere da una persona del genere . Passino gli svarioni giuridici , dimentica i sessanta agenti feriti , non sono stato io , vi assicuro ; si sostituisce al libero convincimento di un suo collega che se lo facesse un politico ; ma dipinge una mentalità comune tra i giudici : è il codice che descrive il fatto e potete ben immaginare che fatto salti fuori .
Per cui non mi stupisco delle indagini della nostra Procura sul Rifugio , dove prendo i cani dal 1998 . I giornali , che non possono avere inventato , scrivono di povere bestie ammazzate per nulla , in qualche caso torturate , con l’aiuto di veterinari . Forse per lucrare rimborsi . Invece di basarsi su denunce di cagnofili rivali o su esami interpretabili a misura di perito i Procuratori potevano andare sul posto e osservare senza pregiudizi la vita del Rifugio . A partire dai volontari che eccedevano sì , per amare le bestie più delle persone . Il difetto strutturale del Rifugio , evidente alla prima occhiata , è che ospitano troppi cani per lo spazio che hanno , e da qui le conseguenze , la prima che il veterinario non può correre ogni momento e , anche se illegale , lascia ricette in bianco ai volontari perché sa di potersi fidare . La seconda che la parte formale della gestione , cominciando dai registri , è alla buona . Ma da qui a stabilire che ammazzavano bestie senza motivo , checché sentenzi il perito , ce ne corre . Secondo i Procuratori gli assassini dei cani tengono il corpo dei mesi in frigo giusto per farsi scoprire . Se il perito scrive che l’esame autoptico a distanza di molto tempo non rivela la necessità dell’abbattimento , sempre premesso che il suo è un parere , magari si poteva anche sospettare , succede , che visto il tempo trascorso è impossibile stabilire lo stato di salute al tempo della morte . E poi ogni tanto salta fuori la storia del conto corrente : 500 000 euro , troppi per essere puliti !!
Devo confessare il mio unico dubbio , i cani legati prima dell’iniezione : ai miei alzo la pelle sul dorso li pungo e manco se ne accorgono . Ma poiché non sono un Procuratore , ho chiesto al veterinario . Risposta . È il tuo , buono , e per le iniezioni che fai non devi trovare la vena . Tu prova a avvicinarti a un cane di 50 kg che di te non ne vuole sapere , e per fartelo amico mettigli la museruola . Credimi , i segni , oltre che sulle tue braccia , restano anche sulle sue zampe .
Ma il codice penale non prevede l’obbligo di ascoltare chi se ne intende , basta scegliere un perito che subito dopo corra a informare i giornali .
Quindi non stupiamoci che le indagini Rifugio/Tamoil abbiano tempi e indagati simili per numero , se è la vita a doversi adeguare al codice e a chi lo interpreta .

Cremona 20 12 2010 www.flaminiocozzaglio.info

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