Ott 13 2010
sant’oro 14 10 2010
SANT’ORO
E’ il simbolo del valore , di sinistra , chiaro . E’ pure intelligggiente , non si fa prendere in castagna . Uno sciocco direbbe al direttore : ma va’ fa’ ‘n culo , lui no , ma va’ fa’ ‘n bicchiere , così ha sottinteso il culo senza dar motivo per essere punito , perché i bicchieri sono una cosa , il culo un’altra .
E se giovedì prossimo va in Tv a fare il suo programma come se niente fosse , non ci provino a impedirglielo , fin i giudici d’Appello han stabilito il suo diritto a fare il programma che vuole all’ora che vuole a far pagare alla Rai i Vauro e i Travaglio che vuole .
Perché il Giudice , qualunque Giudice , fa sentenza in nome del Popolo italiano .
Come il tipo dell’altro giorno , sul palloncino scopri sbronza . Uno viene fermato con 1,48 d’alcol contro lo 0,50 consentito , nemmeno tre volte , povera vittima . I poliziotti , che si sa , gli cuciono addosso anche le barzellette , gli ritirano la patente , convinti di fare una cosa esatta . ‘N capiscono ‘n cazzo : il Giudice gli ha imparato che prima di farlo soffiare aveva diritto a chiamare l’avvocato . Sempre , ripeto , in nome del Popolo italiano , cioè di tutti noi che scriviamo e leggiamo .
Cremona 14 10 2010 www.flaminiocozzaglio.info
3 Responses to “sant’oro 14 10 2010”
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La Rai permette a Santoro di “lavorare”, quindi, secondo me, è come se avesse mandato a “quel paese” (perché il senso era quello, anche se ha usato un’altra parola) il suo datore di lavoro (davanti a qualche milione di italiani). In quale altro posto di lavoro, per i comuni cittadini intendo, è permesso fare una cosa del genere senza rischiare il licenziamento in tronco?
Non ho mai guardato Santoro (non amo i programmi troppo di parte); può darsi che diano fastidio programmi del genere su una tv il cui canone lo pagano i cittadini (su questo dopo faccio un discorso a parte), ma se un programma proprio non riesco a sopportarlo o spengo la tv o cambio canale.
Discorso canone tv: diversi si lamentano di doverli pagare quando si parla di programmi come quelli di Santoro, ecc, ma nessuno dice che è assurdo che si paghi il canone su canali dove al giorno d’oggi fanno parecchia pubblicità: Mediaset, tv commerciale, 4 stacchi pubblicitari (ed eventualmente il TGCom); la Rai, pagata dai cittadini, almeno 2, a volte 3, stacchi pubblicitari. Tempo fa su Raiuno avevo contato 4 stacchi pubblicitari nell’arco di circa 40 minuti:
1) dopo il tg,
2) dopo la parte iniziale del programma “Affari Tuoi” (ma si può mettere qualsiasi altro nome, da “i soliti ignoti” al “supervarietà”),
3) dopo la fine del gioco,
4) in caso di 2° puntata di uno sceneggiato, pubblicità dopo aver fatto il riassunto della 1° puntata.
Io comunque la tv la guardo pochissimo (anche per questo motivo).
Aggiungo a proposito dei motivi per cui non guardo quasi mai la tv: la moda assurda di far iniziare la 1° serata intorno alle 21.30 (dopo un’ora la fine del tg). Ma io mica ho voglia di aspettare così tanto!
Va bé che lo fanno su qualunque canale, ma che lo facciano anche sulla Rai mi scoccia, sempre per il fatto del canone (che poi, per ironia della sorte, ogni anno aumenta).
Ma perché, almeno sulla Rai non provano a far tornare l’inizio della 1° serata alle 20.30? Non importa se sugli altri canali continueranno a fare programmi del pre-serale o a far iniziare tardi i programmi: secondo me i programmi che iniziano alle 20.30 sono un buon modo di aumentare lo “share” (perché credo che alla fine sia questo che interessi a loro) e chi prende l’iniziativa per primo, secondo me, dopo non molto tempo, verrebbe imitato dagli altri.
Ma che siano le 20.30, se si cominciasse ad “allungare” i programmi prima di 5, poi 10, 15, 20, ecc. minuti si tornerebbe presto alla situazione attuale (mi ricordo che per un po’ di tempo, al sabato sera, la 1° serata iniziava almeno alle 21.40).
Se si calcolano circa 5 minuti per ogni stacco pubblicitario, si arriva a 20 minuti di pubblicità su 40 minuti di tv…sulla Rai che ha il canone!