Set 08 2009

sig dir Vita Cattolica 02 03 2009

Published by at 5:02 pm under Giudici

 

Signor Direttore La Vita Cattolica

 

Caro direttore,la vita umana è un valore indisponibile per il cattolico e a chi voglia crederci,ma la società è complessa e cambia,leggi che oggi rappresentano la volontà comune di colpo traballano.E dire la propria spetta a tutti,inaccettabile non far parlare il Papa perché parlerebbe da Papa.Di cosa dovrebbe parlare,secondo i sé dicenti intellettuali che campano vendendo i frutti del loro ingegno?di azioni e derivati?della campagna acquisti del Milan?

Dare a Cesare quel che è di Cesare,bene,ma solo quello.E fatte le leggi,siano leggi per tutti e vadano applicate,non inventate.Non è bello infierire sulla disperazione del padre di Eluana,anche se i comportamenti successivi alla morte fanno temere che la pubblicità non gli dia fastidio.Da biasimare invece senza timore Cesare giudice perché non applica la legge,la inventa.Per cessare le cure mediche,ammesso che tale sia l’alimentazione,serve il consenso del malato,che nel caso di Eluana non c’è.Cesare giudice lo ricostruisce in maniera più adatta a un film drammatico,creando un testamento biologico di Eluana non ancora previsto dalla legge.Il diritto civile obbliga Cesare giudice,quando manchi la norma espressa,a regolarsi su casi analoghi E il testamento tradizionale,che dispone cose effimere come i beni,nella forma minima richiesta deve essere scritto interamente di pugno,datato e firmato.Non sono ammesse alternative anche più certe,come i filmati.In assenza di testamento valido non esiste volontà.Non interessa come ha motivato la decisione Cesare giudice,basta avere la lingua lunga e si motiva tutto.Dopo la caduta del muro di Berlino qualcuno disse che con 40 anni di ritardo si avverava il programma di Hitler:la sconfitta del comunismo, un’Europa unita,la Germania al centro.Giudichiamo senza paura,ancora una volta Cesare giudice ha violato la legge di cui si sente padrone perché opera a tutela dei cittadini,che non si sa bene quando gliel’hanno chiesto.

 

Cremona , 01 03 2009 Flaminio Cozzaglio

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