Set 07 2009

sig dir 17 05 2009

Published by at 5:27 pm under Politica nazionale

Signor Direttore

 

Caro direttore , se uno cerca di rileggere l’ultima guerra non è vero che Stalin abbia collaborato con Hitler , non è vero che i vincitori abbiano spianato inutilmente città come Dresda , non è vero che a fine guerra abbiano fatto morire di stenti migliaia di soldati tedeschi , non è vero che molti nostri reduci abbiano scelto la Resistenza perché dava maggiori garanzie di successo e a pace raggiunta si siano sgurati i denti contro chi non era comunista . Per cui , guai ai vinti , che non hanno diritto ad alcun tipo di riabilitazione : chi non era coi vincitori , per qualsiasi motivo , taccia .

Trent’anni dopo migliaia di comunisti sotto vari nomi , Brigate rosse , Prima linea etc , in genere benestanti , pensarono (c’è sempre il pensiero alla base delle imprese di questi figuri) di abbattere lo Stato a favore di una nuova società . Qualche centinaio di assassinati , molti feriti , reati di ogni tipo , ma non erano delinquenti comuni , no , solo idealisti poco pratici della realtà . Vanno ricordati , assieme agli assassini e ai fiancheggiatori , tutti quei veri intellettuali che dalle pagine di Espresso e Repubblica dichiararono : né con lo Stato né con le Brigate rosse .

Passata la buriana questi sinistri sono stati emarginati come i repubblichini ? ma no , era una guerra civile , bisogna capire . Prodi nel 2006/08 portò alla segreteria della Camera uno di questi ceffi , giustamente riabilitato . Tanti altri , se appena sanno leggere e scrivere , pubblicano , vanno in Tv , fanno conferenze etc .

Morale per i giovani , che per loro fortuna non hanno vissuto i due periodi , nella vita è meglio stare con chi vince , ma se si perde , basta profumare di sinistra e si vince lo stesso .

 

Cremona 17 05 2009 Flaminio Cozzaglio

2 responses so far

2 Responses to “sig dir 17 05 2009”

  1. Danielaon 02 Gen 2011 at 11:09 pm

    E’ tremendo il fatto che nell’ultimo Governo Prodi ci fossero brigatisti in Parlamento.
    Essendo nata nel 1979, ovviamente non so dire se prima degli anni di piombo ci fossero stati dei “segnali” che lasciassero “presagire” quello che sarebbe avvenuto…ma intanto che lo scrivo mi rendo conto che non era possibile prevedere allora, certo, con il senno di poi…
    Le contestazioni del 1968 erano simili alle contestazioni che avvengono al giorno d’oggi con macchine incendiate, vetrine spaccate, ecc.?
    Alla luce di quanto avvenuto allora, non è che adesso si rischiano ancora quegli anni bui?
    Anche se la strage di piazza Fontana pare sia stata “opera” dei brigatisti neri (i neofascisti) e non dei rossi, con quella strage sono iniziati gli anni del terrore a causa delle brigate rosse.
    Il modo di protestare o lanciare segnali che c’è al giorno d’oggi non mi lascia per niente tranquilla: oltre alla minaccia costante di attentati di Al Qaeda da quasi 10 anni (questa è un’altra cosa, ma lascia nella paura comunque), i danni con fumogeni e petardi alle sedi di altri partiti (es. la Lega) o di sindacati “moderati” (tipo la Cisl o la Uil), le aggressioni a sindacalisti che non sono d’accordo con i comunisti, l’impedire a scrittori di presentare i loro libri o comunque il protestare per la loro presenza facendo danni (vedi proteste per i libri di Pansa e di Magdi Allam), il “manifestare” cercando di fare più danni possibili incendiando auto e spaccando vetrine, cercando di colpire Finanzieri, Carabinieri, Poliziotti, il mandare pacchi bomba alle sedi delle Ambasciate (ad “opera” di non si sa chi, ma anche questa cosa lascia nel timore chiunque, almeno, per me è così, anche se non frequento le sedi delle Ambasciate…mi fa paura il sistema di voler seminare il terrore), ecc.

  2. adminon 02 Gen 2011 at 11:48 pm

    Ho vissuto da adulto il 68 e gli anni seguenti . La vita non si può calcolare , lasciò scritto Kafka . Ma da occupazioni simboliche di università si giunse in breve tempo ad ammazzare uomini “oggettivamente” criminali perchè portavano una toga o una divisa . L’omicidio che ancor oggi mi fa più orrore , non che gli altri fossero robetta , fu quello del sostituto procuratore Emilio Alessandrini . Don Emilio , 38 anni e uomo di punta della Procura di Milano : fu ucciso in pieno centro città , aveva appena lasciato a scuola il bambino , perché “essendo un magistrato di grande valore stava riorganizzando la Procura”. Pericolosissimo nemico del Popolo . Mi vengono le lacrime ancora adesso mentre scrivo . La famiglia tornò nelle Marche , la moglie ancora oggi è un fantasma che vive .

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